In zona S'Aspru a Siligo sorge un'antica chiesa incantata, piena di fascino e suggestione.

Si chiama ufficialmente Santa Maria Bubalis, ma i silighesi la chiamano quasi sempre chiesa di "Mesumundu". Come spesso succede era un monumento dimenticato, chiuso da quasi 10 anni. Oggi però il sindaco di Siligo Giovanni Porcheddu, dopo una sistemata, l'ha riaperta al pubblico, in occasione della Giornata del Romanico, poiché a questo stile ed epoca la chiesa appartiene. 

Fu eretta ufficialmente nel 1064, anche se in realtà nel prezioso monumento si trovano tracce bizantine e addirittura romane, visto che nel luogo dove è ubicata sorgevano delle terme. Ma c'è di più: grazie a un progetto redatto dall'Amministrazione comunale la parrocchia di Siligo ha ricevuto un finanziamento regionale di 150mila euro, per un restauro completo dell'edificio.

Ad ogni modo anche la parziale riapertura di oggi è stata un successo.

"Sono giunte a visitare la chiesa decine di turisti, incuriositi dalla bellezza del monumento e dalla sua storia -  commenta il sindaco Giovanni Porcheddu -. La chiesa di Mesumundu per tutta la comunità è una grande risorsa culturale, che rischiava di essere abbandonata e passare nel dimenticatoio. Col finanziamento di 150mila euro tornerà agli antichi splendori e sarà restituita a tutti i sardi e visitatori. Si cercherà - conclude - di appaltare i lavori il prima possibile". 
 

© Riproduzione riservata