Il grano duro, la semola, il pane, inutile girarci sopra. Settimo è la capitale del buon pane. Del pane fatto in casa, quello prodotto al forno a legna continua a rappresentare una delle icone dell'economia, anzi della storia contadina di Settimo San Pietro.

Il gruppo folk Santa Lucia ancora una volta ha organizzato la festa del pane, tra convegni, dibattiti, storia, laboratori dal vivo, le visite all'antico mulini e alla Casa del grano. Attorno il magico folclore che ha ancora una volta arricchito la manifestazione.

Una Settimo civettuola, attenta al suo passato che poi è ancora attualissimo, ha accolto la grande sagra che non vuole certamente ricordare solo il passato, ma punta ad essere propositiva per fare economia e lavoro. Settimo in passato era conosciuta anche come "paese del grano". Nei suoi terreni pianeggianti è stato sempre prodotto grano doc, di qualità e di grandi proprietà nutritive dal quale si è puntualmente ottenuta la miglior semola per fare il pane "vero" quello dal gusto particolare che ha sempre convinto tantissimi affezionati a venire a settimo per comprare il pane fatto in casa.

Is messadoris (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Is messadoris (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Is messadoris (foto L'Unione Sarda - Serreli)

Quel pane che piace e che fa bene alla salute. Di questo e di altro si è parlato anche nel convegno che si è tenuto nella monumentale "Casa Dessì" alla presenza di tecnici ed esperti del settore, di amministratori locali e del consigliere regionale Cesare Moriconi che si propone un disegno di legge che favorisca il pane di qualità.

Il laboratorio (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Il laboratorio (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Il laboratorio (foto L'Unione Sarda - Serreli)

Per due giorni, Settimo ha vissuto due giornate intense tutte dedicate al "dio pane" per la gioia dei palati più fini. Straordinari i momenti in strada, con is messadoris che in bici si preparavano i raggiungere i campi da mietere, le sfilate, l'arrivo all'antico mulino dove ancora oggi il grano Capelli viene macinato come ai vecchi tempi. E, poi, gli assaggi, i pareri, l'amarcord fra i più anziani che i giovani devono impegnarsi, con l'aiuto delle istituzioni, a far rivivere per fare folk ma soprattutto economia. Come sino agli anni Sessanta.
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