La Trexenta riscopre la passione per l’archeologia.

Dopo una lunghissima attesa sono finalmente riprese le azioni di scavo nell’area nuragica di Santu Teru (San Teodoro), nelle campagne di Senorbì. La conoscenza del sito è legata unicamente al ritrovamento fortuito, avvenuto nel 1841, di una statuetta in bronzo (il miles cornutus) raffigurante un guerriero nuragico caratterizzato da un elmo provvisto di lunghe corna. Le nuove indagini potranno approfondire l’ipotesi della presenza nel sito di un’area sacra legata al culto dell’acqua.

A Senorbì è arrivata una squadra di archeologi alla quale sono state affidate le operazioni di studio e approfondimento dell’importante sito in località Monte Luna e Santu Teru, nell’area oggetto di studio negli anni dal 1977 al 1982. Della necropoli, addossata alle pendici della vicina collina di Monte Luna, sono state scavate più di 100 tombe. La tipologia tombale maggiormente attestata è quella “a pozzo”, con camere laterali aperte sui lati brevi, anche se non mancano varianti. 

Il quartier generale dell’equipe di studiosi è stato allestito nella Villa Aresu, l’antica casa padronale della frazione Sisini.

“Confidiamo che nuovi e importanti dati ci aiutino a ricostruire la storia di un sito antico ancora tutto da scoprire”, sottolinea il sindaco Alessandro Pireddu.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra amministrazione comunale di Senorbì, Università di Cagliari e Soprintendenza dei Beni archeologici. Nei prossimi giorni verrà proposta una visita agli scavi per rendere partecipe la comunità del lavoro svolto.

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