Stavolta i comuni sardi sulla valorizzazione delle chiese, in particolare romaniche, della cultura e del proprio patrimonio storico fanno sul serio e hanno deciso di unire le energie.

Stamattina a Santa Giusta ben 70 comuni sardi hanno infatti aderito alla fondazione "Sardegna Isola del Romanico", che consentirà ai soggetti aderenti di costituirsi in rete, di costituire partnership con soggetti anche internazionali, di veicolare i finanziamenti, di promuovere eventi e di valorizzare maggiormente i siti, sede di chiese romaniche, come quello in cui è ubicata la splendida cattedrale di Santa Giusta, risalente al XII secolo.

Nell'Aula consiliare del comune di Santa Giusta l'atmosfera era solenne: tanti sindaci, assessori e delegati. A fare gli onori di casa il sindaco locale Andrea Casu, ma anche il presidente della fondazione Antonello Figus, ex sindaco di Santa Giusta e il grande promotore dell'iniziativa.

Ognuno dei 70 comuni aderenti ha portato in dote alla fondazione un assegno da 1000 euro. Decisamente rappresentativi i testimoni dell'atto notarile: don Francesco Tamponi, delegato della CEI per i beni ecclesiastici e cultura, e Rossana Martorelli, preside della facoltà di Lettere dell'università di Cagliari. Nell'Aula consiliare, dopo la lettura dell'atto, si è anche provveduto alla costituzione del CDA della Fondazione, che comprende 10 comuni. Grande soddisfazione tra i sindaci presenti, tra i quali il primo cittadino di Ittiri Antonio Sau.

"Un'iniziativa di cui i sardi devono essere orgogliosi - commenta - e alla quale come comune abbiamo aderito con entusiasmo, assieme a diversi comuni del Coros, la zona in cui si trova anche Ittiri. Si parla spesso di reti in maniera astratta - continua - ma oggi si concretizza una rete culturale importante, che nasce dal basso e che ambisce ad una crescita collettiva. Ittiri ad esempio punta alla valorizzazione dell'abbazia di Paulis e delle chiese romaniche di Coros e San Leonardo". Raggiante ovviamente il presidente della fondazione Sardegna Isola del Romanico Antonello Figus."Da anni avevo costituito l'associazione Itineraria Romanica - spiega - mettendo in campo varie iniziative e convegni, che avevano al centro il Romanico, come attrattore nazionale ed europeo. Ora la Fondazione è molto di più: è un sogno che si è fatto realtà, uno strumento fondamentale per promuovere un grande patrimonio culturale e storico della nostra isola. Ben 70 comuni sardi si sono uniti per valorizzare in maniera concreta le meravigliose chiese romaniche dei territori. E non è finita - conclude - Altri comuni stanno richiedendo l'adesione". 

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