Il premio Standout Woman Award, che l’artista di Settimo San Pietro, Sandra Deiana, riceverà oggi pomeriggio a Montecitorio, testimonia il prestigio professionale della trentaduenne “coin designer” sarda, dal cui estro è nata quella che, appena pochi mesi dopo l’emissione, era già destinata a essere l’ultima, storica moneta celebrativa con la Regina Elisabetta II sul rovescio.

Si tratta della Britannia 2022, moneta a tiratura limitata, in oro o argento, che la zecca reale del Regno Unito emette ogni anno per celebrare la nazione e che, a Sandra Deiana, ha regalato invece un posto nella storia.

«E dire che, mentre ci lavoravo, avevo avuto a lungo la sindrome da foglio bianco, poi un giorno, all’improvviso, era arrivata l’ispirazione e, poche ore dopo, guardando il tg, avevo scoperto che era il compleanno della regina».

DALLA REGINA AL RE – Cambiano i sovrani ma non Sandra, che nel 2023 sfornerà un’altra moneta, «di cui non posso svelare i dettagli», stavolta con l’effige di Carlo III sul retro. «Lavorare per la Royal Mint è un onore, è una delle zecche più prestigiose al mondo assieme a quella Usa, chissà…», commenta Deiana. «Mi ispiro a Benedetto Pistrucci, artista che divenne capo incisore della zecca reale 150 anni fa, la sua splendida “San Giorgio e il drago” viene coniata tuttora».

Intanto, oggi, la designer sarda riceverà il riconoscimento internazionale destinato a figure femminili dotate di speciali talenti o coinvolte in azioni significative. «Sono emozionatissima e ringrazio la dottoressa Anna Maria Gandolfi, che mi invitò a candidarmi a questo premio, e le istituzioni che lo hanno reso possibile. Quando ho intrapreso la carriera di disegnatrice di monete non avrei mai pensato di ricevere un riconoscimento a Montecitorio, il luogo in cui le monete italiane vengono decretate in forma di legge. Sono onorata di esserne stata considerata meritevole, non è uno traguardo ma uno stimolo a proseguire».

Sandra, che dopo una parentesi all’Accademia di Belle Arti si è formata per 6 anni alla Scuola dell’Arte della Medaglia della Zecca dello Stato Italiano e poi negli Usa con Heidi Wastweet e Alicia Ponzio, non ha mai dimenticato la maestra Graziella, «aveva capito che amavo disegnare» e le gare di ritratti con la sorella Silvia, «anche lei, guarda caso, artista». E non scorda neanche i grazie più importanti, «ai miei genitori e ai miei maestri».

Vanna Chessa

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