Ci sono tanti ricordi di Joyce ed Emilio, l’olivastro e l’innesto, nella casa di Fermo, località San Tommaso, nelle Marche. La casa di Joyce Salvadori Lussu e della sua famiglia è in vendita. Lo ha reso noto sui social il nipote Tommaso. La dimora custodisce pensieri, memorie e valori. Joyce è stata partigiana, capitana delle brigate Giustizia e Libertà, femminista, poetessa, scrittrice, traduttrice, ecologista, anticipatrice di temi che oggi sono al centro del dibattito pubblico (il ruolo delle donne, il rispetto dell’ambiente, il ripudio di ogni guerra, la strenua difesa di tutte le minoranze). Nel 1961 ha ricevuto la medaglia d'argento al valor militare a Cagliari. Ha trascorso nella villa di Fermo gli anni successivi alla morte del marito, Emilio Lussu, scrittore, partigiano e politico, fondatore del Partito Sardo d'Azione.

Un'altra immagine di Casa Lussu (foto Rais)
Un'altra immagine di Casa Lussu (foto Rais)
Un'altra immagine di Casa Lussu (foto Rais)

L’APPELLO – C’è il rischio concreto che, con la vendita a privati, vada disperso un grande patrimonio storico e culturale. Dalla Sardegna e dalle Marche è partita una mobilitazione spontanea per fare in modo che la dimora ottocentesca sia tutelata e valorizzata. La deputata Progressista Francesca Ghirra sottolinea, in una nota, la necessità che «la villa sia acquisita al patrimonio pubblico».  Ghirra aggiunge che «la notizia della vendita della casa ci dispiace e ci preoccupa. Acquisire la villa, valorizzarla e renderla fruibile sarebbe un modo straordinario di onorare la storia di Joyce Lussu, delle battaglie per la Liberazione del nostro Paese e dei principi su cui si fonda la nostra Repubblica. Si tratta, infatti, di un posto speciale, non solo perché ci abitò una protagonista della storia del Novecento, ma perché durante la Resistenza divenne rifugio di ufficiali e militari alleati e, poi, crocevia di scambi culturali, frequentata da poeti, scrittori e intellettuali. Presenteremo alla Camera interrogazioni, emendamenti e ordini del giorno al primo provvedimento utile per sollecitare il Governo affinché sia acquisita al patrimonio pubblico». Analoghe iniziative sono state messe in atto da parlamentari marchigiani che hanno chiesto al ministro Sangiuliano di intervenire.  In prima linea anche la scrittrice Silvia Ballestra, che a Joyce Salvadori Lussu ha dedicato una densa biografia: «In queste pareti tutto parla di lei, di Emilio, delle Marche e della Sardegna e anche di Giacinta e Guglielmo Salvadori. Una casa piena di fascino e storia. Bisogna salvarla. Deve tornare ad essere uno spazio di incontri, cultura e riflessione».

I VALORI – Prende posizione anche il presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Valdo Spini, insieme a Nadia Urbinati, docente di scienze politiche alla Columbia University di New York. «La dimora -dichiarano - è un patrimonio che andrebbe preservato e destinato a tramandare la memoria e l’operato di Joyce, ospitando un Centro Studi». Si confida nell’intervento pubblico. Emerge l'idea di unire forze ed energie per elaborare una proposta progettuale che delinei il futuro della villa di Fermo. È scattata una campagna (non programmata) con la speranza che le istituzioni, a diversi livelli, possano offrire un utile contributo alla causa. Non è la difesa di un lontano passato, ma la volontà di preservare valori attualissimi dei quali Joyce e Emilio sono stati fedeli e coerenti testimoni.

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