Sa Die de sa Sardigna: la rivoluzione che torna a parlare al presente
Storia, arte e identità si fondono per la rassegna culturale che è un invito alla memoria viva del popolo sardoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dal 18 al 28 aprile, la Sardegna si accende con “Aspettando Sa Die”, l’iniziativa promossa dall’Assemblea Natzionale Sarda (Ans) che anticipa e accompagna le celebrazioni del 28 aprile, giorno simbolo della Sarda Rivolutzione. Si tratta di un palinsesto diffuso e partecipato, dove storia, critica sociale, arte e convivialità si intrecciano per restituire profondità a una ricorrenza troppo spesso ridotta a una data sul calendario.
Una rete attiva di associazioni, artisti, editori e studiosi ha unito le forze per costruire un racconto corale, in cui passato e futuro si specchiano l’uno nell’altro.
A presentare l’edizione 2025, durante la conferenza stampa, sono stati Riccardo Pisu Maxia, presidente ANS, insieme alla guida turistica Federica Marrocu (in collegamento), Andrea Laterza, direttore artistico, Paolo Dessì per le pubbliche relazioni e i rappresentanti della casa editrice Condaghes. Presenti anche gli sponsor culturali Vito Arra (“I Sapori d’Ogliastra”) e lo chef Pierluigi Fais, impegnato nella valorizzazione del territorio attraverso il gusto.
La rassegna si articola in due grandi momenti. Dal 18 al 24 aprile, si entra nel vivo con incontri, documentari e tour urbani. Si parte con il cortometraggio Cast in Bronze (18 aprile), si attraversa la toponomastica coloniale con L’ingombro dei Savoia nei nomi delle vie (19 aprile) e si riscopre la storia illustrata della Sardegna con Istòria de Sardigna (22 aprile). Il 23 aprile, spazio all’archeologia con Domus de Janas: la strada verso l’Unesco, a cura della professoressa Giuseppa Tanda.
Dal 26 al 28 aprile, arrivano le Dies Rivolutzionàrias: arte di strada, fiabe in sardo, DJ set, performance e flashmob musicale che culminano nella grande festa del 28 aprile in Piazza del Carmine, con il concerto Sonade e cantade bois e la premiazione degli Artistas in s’arruga.
C’è poi un gesto simbolico lanciato da Ans quello di esporre la bandiera sarda fuori da balconi e vetrine dal 26 al 28 aprile. Un gesto concreto per affermare l’orgoglio di un’identità che vuole essere visibile, riconoscibile e, soprattutto, viva.
Momento clou delle celebrazioni sarà l’assegnazione del Premio Sa Die 2025, conferito a tre figure emblematiche dell’identità sarda. A Caterina Murino, per aver portato la Sardegna nel mondo con la sua arte e il suo attivismo. A Nicola Riva, custode dell’eredità di Gigi Riva, esempio di passione e appartenenza. Ad Adriana Sabouret Valenti, ricercatrice che ha riportato alla luce la tomba del rivoluzionario Michele Obino e valorizzato la storia della Sarda Rivolutzione.