Nel ricordo di Michele Obino, uno degli eroi della Rivoluzione Sarda, slancio libertario che ha attraversato la Sardegna alla fine del Settecento.

A Parigi, sabato 13 aprile, il prologo di Sa Die de sa Sardigna con l’omaggio  al sacerdote  e giurista, nato a Santulussurgiu nel 1769, costretto a lasciare l’Isola dopo essere stato protagonista, insieme all’amico Giovanni Maria Angioy, della rivolta antifeudale. Trova rifugio a Parigi. Vive in rue Saint-Honoré, celebra messa nell’Eglise Saint-Roche e lavora fianco a fianco con il giurista Guy-Jean Baptiste Target, avvocato e notaio di idee progressiste. 

Nella capitale francese condivide l’amara esperienza dell’esilio con Angioy coltivando, sino alla morte nel 1839, la speranza di realizzare gli ideali libertari scaturiti dalla cultura illuministica.

La sua tomba, nel cimitero di Pere-Lachaise, è stata scoperta, dopo lunghe e laboriose ricerche, da Adriana Valenti Sabouret che ha trovato negli archivi parigini documenti molto preziosi che riguardano anche Giovanni Maria Angioy (a cui ha dedicato il libro “Madame Dupont” sugli ultimi giorni dell’Alter Nos nella capitale francese).

L’omaggio a Pere-Lachaise

La studiosa ha organizzato, insieme a Giulia Olianas, rappresentante dell’Assemblea nazionale sarda (Ans) e alla Corona de Logu, la cerimonia per rendere omaggio al grande lussurgese, di fronte alla sua tomba- (che avrebbe bisogno di un intervento di recupero e restauro), nel camposanto più visitato al mondo. 

Il ritrovo davanti a Pere-Lachaise, in rue de la Roquette, alle 11.30, poi il trasferimento nell’area in cui si trova il sepolcro di Michele Obino.

«In questa occasione – spiega Adriana Valenti Sabouret – vogliamo ricordare anche Giovanni Maria Angioy e gli altri patrioti sardi che hanno sacrificato la loro vita per grandi ideali».

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