I contenitori per la raccolta ci sono, ma spesso predomina l’indifferenza nei confronti della salute del mare. Ma c’è chi, a Porto Torres, combatte l’inquinamento anche raccogliendo i rifiuti spiaggiati e, come se avessero una loro storia, li ha messi in mostra sull’arenile della Renaredda. Un allestimento completo di oggetti di plastica, tappi di bottiglia, qualche scarpetta da bambino, una palla di gomma e persino degli occhiali. Materiale raccolto dai volontari lungo la riva ed esposto in una  mostra allestita nella spiaggia. Oggetti di vario tipo che, favoriti dalle correnti, riemergevano dalle onde del mare e si depositavano lungo il litorale.

Così con un po' di fantasia, oltre a ripulire l’area nel rispetto dell’ambiente, si è provveduto a circoscrivere una piccola zona, perfettamente sistemata con alcune pietre recuperate sul posto, con all’interno alcuni rami di piante e pezzi di legno ornati degli oggetti rinvenuti nella battigia. “Abbiamo deciso di fare del nostro impegno un motivo di sensibilizzazione, – spiegano i volontari – così è nata l’idea di sfruttare il potenziale di questi vecchi rifiuti nel suscitare riflessioni sull’inquinamento da plastica, e non solo, del nostro mare”. 

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