Una speciale celebrazione introdotta in Italia nel 2005, e che coincide, piace pensare non a caso, con la giornata che la Chiesa dedica agli angeli custodi.

Oggi, 2 ottobre, è la Festa dei nonni, quel "patrimonio straordinario - come ieri il presidente Mattarella ha ricordato - che non dobbiamo e vogliamo disperdere". Perché "tante volte sono loro a insegnarci il rispetto dei valori, a ricordarci le radici, a indicarci la strada della dignità, della dedizione, della generosità".

E così, dal nord al sud del Paese, oggi sono tante le iniziative dedicate a queste straordinarie figure. Un "esercito buono" che in Italia conta 12 milioni di persone, e che rappresenta il pilastro del nostro welfare.

Secondo uno studio pubblicato da Share (The Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe), l'Italia risulta essere il Paese europeo in cui i nonni più si occupano quotidianamente dei propri nipoti: lo fa il 33%, contro il 28% di Grecia, 24,3% di Spagna, 15% di Germania, 9,4% di Francia, fino all'1,6% della Danimarca.

Se il lavoro di ogni nonno venisse calcolato economicamente si stima ammonterebbe a oltre 2.000 euro mensili a famiglia. Un totale di circa 24 miliardi di euro annui.

E a chi si domanda come, nell'anno del Covid e del distanziamento, si possano festeggiare i propri nonni, le risposte sono molteplici: con una telefonata, una foto inviata, un fiore, un pensiero affidato a un biglietto. Coldiretti ricorda anche che proprio nell'anno del Covid sono trecentomila gli italiani over 65 costretti a chiedere aiuto per mangiare: anche questo può essere un pensiero da tenere a mente, e perché no trasformare in un proposito buono da concretizzare, per chi magari l'augurio ai propri nonni, oggi, può indirizzarlo solo lassù.

(Unioneonline/v.l.)
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