Nessuno parla più del Campus Universitario di Sassari
Due progetti falliti che hanno fatto perdere oltre 20 milioni di euro già stanziatiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ormai si è dimenticato o si preferisce non ricordarlo, ma Sassari è rimasta senza il campus universitario nonostante i 26 milioni di euro messi a disposizione dai Fondi Fas, diventato poi Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. L'addio definitivo alle speranze di un progetto nato nel 2012 è stato dato due anni fa, quando si è preso atto che l'area di Piandanna scelta per la realizzazione dell'opera non andava bene per la scoperta, durante gli scavi, di importanti resti di epoca romana.
La proposta fatta dal Comune di utilizzare l'area ex Befotrofio non è mai decollata. Sono rimasti i rimpianti (ma non i rimorsi politici) per avere abbandonato l'idea iniziale – nel 2012- di costruire il campus nell'area delle ex Semoliere, dato che la mancata approvazione del Consiglio comunale sulla variante urbanistica necessaria aveva costretto ad abbandonare il progetto.
A oggi quindi l'Ateneo di Sassari non ha un suo campus. Il problema non è tanto dei posti letto, coperti in maniera esaustiva con l'apertura dell'ex Fondazione Brigata Sassari in via Carlo Felice, quanto di avere una struttura in città che comprenda anche gli impianti sportivi (ci sono solo quelli del Cus sono nella borgata di San Giovanni) e altri servizi in grado di caratterizzare Sassari come città universitaria.
Il rettore Gavino Mariotti sta lavorando molto sugli spazi, con l'apertura dell'edificio in Largo Porta Nuova, la ristrutturazione della parte non utilizzata della sede centrale e l'inaugurazione di nuove aule didattiche, ma resta il fatto che Sassari, per gli errori commessi nel decennio tra il 2012 e il 2022, è stata incapace di realizzare il campus universitario e sfruttare il sostanzioso finanziamento governativo. Contraddicendo i ripetuti annunci trionfali sulla realizzazione dell'opera.