Nel libro di Luca Pelosi 500 domande e risposte per conoscere i Giochi Olimpici
Storie e curiosità: chi è l’atleta con più medaglie? E chi è stata la prima donna a salire sul podio?Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Simbolo per eccellenza della solidarietà tra i popoli e dello sport che supera ogni confine, i Giochi Olimpici sono il momento in cui ci si ritrova tutti insieme, con il fiato sospeso, a fare il tifo per i più grandi atleti in circolazione. Le Olimpiadi rimangono, infatti, un rito collettivo, anche se sono passati quasi 3000 anni dalla loro nascita nell’antica Grecia e centotrent’anni ci separano dall’ormai lontano 1896 quando la manifestazione rinacque per iniziativa di Pierre de Coubertin, barone francese innamorato del mondo classico.
Anticamente le Olimpiadi, nate nel 776 a.C., erano un evento profondamente legato alla religione, tanto che violare le regole era considerato un sacrilegio, mentre una vittoria era interpretata come un segno di predilezione divina. L’importanza dei giochi crebbe a tal misura che a partire dal IV secolo a.C. le Olimpiadi vennero adottate come criterio base per la datazione degli anni. Le Olimpiadi si ripeterono così per 294 volte sino all’anno 393 d.C., quando vennero soppresse dall’imperatore romano Teodosio I. In epoca moderna hanno perduto il carattere di evento sacro, diventando la più importante manifestazione sportiva a livello mondiale. Sono ancora oggi il momento in cui un’atleta può cambiare la sua storia agonistica e la propria vita. Sono business, spettacolo e propaganda per le città che le ospitano. Sono ancora oggi un momento di autorappresentazione per la nazione organizzatrice e di dimostrazione di “forza” – per fortuna solo atletica – per gli Stati che vi partecipano.
Soprattutto le Olimpiadi regalano emozioni, momenti indimenticabili, eroi ed eroine, personaggi positivi e anche negativi. Ce lo dimostra il giornalista Luca Pelosi con “Il grande libro dei quiz sulle Olimpiadi” (Newton Compton Editori, 2024, Euro 12,90, pp. 256. Anche Ebook), volume che attraverso 500 domande e risposte rivela i segreti dei Giochi Olimpici mettendoci alla prova. Chi è l’atleta con più medaglie nella storia delle Olimpiadi? E chi è stata la prima donna a salire sul podio? Qual è stata la partita di basket “più bella della storia”? E la squalifica più clamorosa dei giochi?
Per la prima domanda vi diamo un aiuto. L’atleta che ha vinto più medaglie ai Giochi è il nuotatore americano Michael Phelps, capace di ottenere ventitré ori, tre argenti e due bronzi in quattro edizioni olimpiche tra il 2004 e il 2016. Un numero impressionate di successi come sorprendenti sono le tante storie evocate attraverso i quiz del volume. Le storie degli atleti in gara e delle discipline coinvolte parlano, infatti, di tematiche immortali: orgoglio ferito e grandi riscosse, amicizie e rivalità, imbrogli smascherati e storie d’amore da favola. Parlano di sconfitte e trionfi capaci di creare miti.
A noi piace ricordare una di queste storie, quella della ginnasta romena Nadia Comaneci, la prima atleta a ottenere tutti dieci come votazione nelle gare di ginnastica artistica alle Olimpiadi. Era il 1976, i Giochi si tenevano a Montreal e le immagini arrivavano via satellite un poco sgranate nei primi televisori a colori. Mostravano uno scricciolo esile di 14 anni, con tutino pallido e nastrino rosso e bianco tra i capelli, capace di acrobazie da mozzare il fiato. Quasi ogni sera, a tarda notte a causa della differenza di fuso orario con il Canada, ci si era abituati a vederla salutare, un poco impacciata e col sorriso appena accennato, dal gradino più alto del podio. In basso sullo schermo una scritta in sovraimpressione, tremolante come le immagini: “Nadia Comaneci, Romania, Gold Medalist”.
Poi solitamente scorrevano i replay delle sue evoluzioni, ripetute dieci, cento, mille volte, con riprese di fronte, da dietro, dall’alto, dal basso, rallentate e accelerate. Quelle evoluzioni che avevano convinto i giudici a dare a Nadia il punteggio massimo, “10”, dopo l’esercizio alle parallele asimmetriche, ed era la prima volta che accadeva nel corso di un’Olimpiade. A fare le spese di questa “impossibile perfezione” erano stati, primi fra tutti, i tabelloni elettronici del Forum di Montreal dove si tenevano i concorsi di ginnastica artistica. Erano stati, infatti, progettati per segnare al massimo 9,99 e il punteggio perfetto li mandò praticamente in tilt. Ammettiamolo: solo le Olimpiadi sanno ancora raccontarci storie un po’ mitiche, un po’ magiche come questa.
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