È morto questa sera il filosofo Gianni Vattimo: aveva 87 anni ed era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Rivoli (Torino). A dare la notizia è stato in un post su Facebook Simone Caminada, 38 anni, assistente e compagno per 14 anni del filosofo.

Vattimo era considerato uno dei massimi esponenti della corrente “postmoderna” e teorizzatore del cosiddetto “pensiero debole”.

Figlio di una sarta torinese e di un poliziotto calabrese, morto quando lui non aveva ancora due anni, dopo gli studi ha intrapreso la carriera accademica.

Vattimo ha militato in diversi partiti ed è stato eletto al Parlamento europeo nel 2005 con i Comunisti Italiani e nel 2009 con l’Italia dei Valori. È stato tra le altre cose collaboratore di giornali italiani e stranieri e autore di programmi culturali sui canali Rai.

Uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca, ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità ed è stato un precursore delle battaglia Lgbt. Tutto ciò si concilia con la sua fede cristiana perché lui ha sviluppato una concezione di Cristianesimo “secolarizzato”, che non ha bisogno di istituzioni ecclesiastiche.

Nel 2003 Vattimo ha vissuto una terribile esperienza: Sergio Mamino suo compagno da 11 anni malato di tumore ai polmoni, è morto nel bagno dell’aereo che lo stava portando in Olanda per effettuare un’eutanasia. Su quel volo ad accompagnarlo c’era proprio Vattimo.

Il filosofo avrebbe voluto unirsi civilmente al suo attuale compagno Caminada, ma la Procura di Torino ha sospeso l'unione in attesa della sentenza: secondo quanto stabilito dal Tribunale di Torino il compagno del filosofo avrebbe cercato di ottenere l'eredità, isolando l'intellettuale e prendendo il controllo del suo patrimonio.

(Unioneonline/L)

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