Pochi soldi a disposizione, siti non disponibili e tempi stretti per l’organizzazione. Questi alcuni dei motivi che hanno spinto la maggior parte dei Comuni della provincia di Oristano a dire “no” a Monumenti Aperti, la più importante festa della Sardegna dedicata alla valorizzazione dei beni culturali, organizzata dall'associazione Imago Mundi. Su 88 Comuni della provincia hanno detto sì solo in sei.

I territori che parteciperanno alla manifestazione, che andrà in scena tutti i fine settimana a partire dal sei maggio e fino al 4 giugno, sono Oristano, Terralba, Neoneli e Ardauli assieme, Cuglieri e Bosa. Un “no” all’evento nonostante questo da sempre riscuota un grande successo coinvolgendo associazioni, studiosi e studenti che per l'occasione diventano i "ciceroni" dei monumenti aperti al pubblico gratuitamente. Molti solitamente chiusi.

Senza dimenticare l’indotto economico che si crea viste le tante presenze dei visitatori.

Sulla vicenda interviene il presidente dell’associazione “Imago Mundi” Massimiliano Messina, anima dell’evento che quest’anno compie 27 anni: «Non è un dato che ci spaventa, sappiamo che non c’è nessun pregiudizio nei confronti della manifestazione. Il dato è fisiologico. In provincia di Nuoro per molti anni non ha partecipato nessuna amministrazione. I motivi del no anche questa volta sono diversi. Ci sono Comuni che non hanno le risorse per partecipare, chi invece non ha il tempo materiale per organizzarsi in tempo. E chi invece non ha i monumenti disponibile per quel preciso periodo. Speriamo meglio il prossimo anno».

Tra i grandi assenti anche Cabras, territorio ricco di storia e tesori archeologici. Ma anche Santa Giusta, San Vero Milis, Bauladu, Milis, Uras e tanti altri. 

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