Siamo il Paese del mezzo vuoto e mezzo pieno, del comprensibile che sta sul vago sfiorando l'impossibile. Basta anche un cartello per rendere l'idea: "È severamente vietato" come se il divieto possa essere vietato tanto o vietato poco. Tutto riporta a Giovanni Giolitti che già parecchio tempo fa affermava che la legge con gli avversari si applica e con gli amici si interpreta. Il nostro vero problema non è tanto il debito (che alla fine nessuno pagherà) ma gli intrallazzi, i messaggi oscuri e le trame segrete che i poteri, più sporchi che forti, intessono a scadenza stabilita. Immagino a quali sforzi dovrà sottoporsi Mario Draghi per spiegare ai partner il terremoto che sta investendo la magistratura (e non solo) dilaniata da corvi voraci, avvelenata da dossier più velenosi dell'amanita muscaria e svilita da carriere costruite ad hoc per poltronissime doc. E, dulcis in mezzo, ecco spuntare la barba poco finta dei servizi segreti che nel piazzale dell'autogrill incontra Matteo Renzi. Scherzetto-giochetto: scandaletto. Il presidente Cossiga sosteneva che quel tipo di servizio, se perde il segreto, mantiene solo il servizio. C'è chi dice che dove comincia il mistero finisce la giustizia. Forse è venuta l'ora di chiarire alcuni infiniti enigmi che ci opprimono. I misteri, per niente gloriosi.

Antonio Masala

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