Uno sguardo sulla Madre Terra, in occasione della XIV Giornata Nazionale per la Custodia del Creato e della 105ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Anche a Oristano questa occasione diventa importante per fare uno screening su un mondo troppo spesso sottovalutato. Anche perché la provincia più giovane della Sardegna è anche quella più vecchia: un tasso di invecchiamento record infatti nella Sardegna e tra le più alte di Italia. In questa situazione i migranti diventano sempre più importanti per tenere a freno questo andamento. A tenere a galla infatti le nuove generazioni sono gli stranieri, il cui tasso di natalità è quasi doppio rispetto ai locali. Colpisce soprattutto l'indice di vecchiaia della popolazione straniera residente in provincia che l'Istat stima in 66,5, appena un quarto invece rispetto all'indice provinciale.

Partendo da questo quadro la Caritas diocesana ha voluto proprio festeggiare questa XIV Giornata Nazionale per la Custodia del Creato e della 105ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato organizzando, in collaborazione con il Museo Diocesano Arborense, la mostra temporanea sulla Madre Terra, frutto del concorso fotografico promosso dalla stessa Caritas come segno concreto di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità. "Una mostra ispirata ai valori dell'Enciclica Laudato Sii, che racconta la Madre Terra con le sue bellezze e le sue vulnerabilità, data in dono alla famiglia umana per abitarla e averne cura. Dono che spesso non viene custodito - sottolinea la direttrice della Caritas diocesana Giovanna Lai - Obiettivo di questa mostra è di far crescere in ognuno di noi "una rinnovata volontà di fare della Terra la casa comune che ci accoglie tutti, una casa di porte aperte, un luogo di comunione e di convivenza benefica".

L'Arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni
L'Arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni
L'Arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni

La mostra fotografica è suddivisa in due sezioni: Tutela del Creato e Migrazioni e integrazione. "Gli scatti esposti sono stati selezionati tra i tanti pervenuti in occasione di questo concorso. Sono il frutto di sguardi giovani provenienti da diverse parti d'Italia. Giovani tra i 18 e i 40 anni che hanno accolto l'invito della Caritas Diocesana, mettendosi in gioco e divenendo parte attiva di questa iniziativa di sensibilizzazione che è rivolta alla nostra provincia ma non solo", sottolineano dalla Caritas diocesana di Oristano e dal Museo Diocesano Arborense. Scatti interessanti, che rappresentano quindi la Terra nei suoi molteplici colori e sfaccettature, ma anche il fenomeno della migrazione. E soprattutto questo aspetto è molto sentito a Oristano e in tutta la provincia. Sono aperti infatti quattro centri di accoglienza e accolgono poco meno di ottanta migranti. Un fenomeno che entro l'anno potrebbe addirittura esaurirsi.

Una sala del Museo diocesano arborense
Una sala del Museo diocesano arborense
Una sala del Museo diocesano arborense

Fino a pochi anni fa in provincia erano attive ben quindici strutture di accoglienza che ospitavano mediamente oltre cinquecento migranti con punte, negli anni più "caldi", di oltre ottocento. E l'Oristanese era una delle province che accoglieva più ragazzi migranti in tutta la Sardegna. Basti pensare che appena un anno fa erano centosessanta i migranti in una provincia che conta centosessanta mila abitanti: uno ogni mille oristanesi. Questo fenomeno quindi e la Terra sono alla base della mostra fotografica sostenuta anche dalla Pastorale Giovanile Arborense e dal Centro Servizi Culturali U.N.L.A. Oristano. La mostra della Caritas diocesana sarà inaugurata martedì 3 dicembre alle 17 presso il Museo Diocesano Arborense in via Duomo, 1 a Oristano dall'Arcivescovo Monsignor Roberto Carboni. Interverranno Don Marco Statzu, direttore della Caritas Diocesana di Ales-Terralba e Giovanna Lai, Direttrice della Caritas Diocesana Arborense. La mostra sarà visitabile fino al 22 dicembre il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
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