“Io da voi imparo ogni giorno tante cose!”. In queste parole rivolte ai propri alunni sta tutto Mario Lodi, maestro e scrittore per ragazzi che ha dato un grande contributo al rinnovamento della scuola italiana nel Novecento.

Nato cento anni fa, il 17 febbraio 1922, Lodi nelle aule scolastiche dove lavorò per decenni e nei suoi libri pose le basi per una vera e propria rivoluzione culturale. Mise, infatti, sempre al centro della sua attenzione di educatore e scrittore un interlocutore rimasto a lungo nell’ombra: il bambino. Vide nei più giovani non dei semplici “contenitori” in cui trasferire nozioni, conoscenze, norme e precetti ma individui con cui relazionarsi e con cui fare i conti. Individui di cui prendersi cura, ma dopo averne riconosciuti la dignità, l’intelligenza, la diversità e i diritti.

Una vera e propria rivoluzione copernicana in campo educativo e pedagogico, celebrata in questo 2022 con una serie di eventi organizzati dal Comitato Promotore per le Celebrazioni del Centenario, un comitato di cui fanno parte intellettuali, famigliari di Lodi e il Consiglio Direttivo della Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi, associazione da lui fondata nel 1989.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario, la casa editrice Einaudi Ragazzi ha deciso di proporre per la prima volta in libreria la versione teatrale di due classici letterari di Mario Lodi, “Cipì” e “Bandiera”. È nato così il volume “Cipì e Bandiera in scena” (2021, pp. 96) in cui due dei racconti più belli di Lodi sono stati, come avviene nelle più classica delle favole, scovati in un cassetto da Cosetta, la figlia dello scrittore. E sono stati poi rispolverati e rimessi a nuovo da un uomo di teatro come Giorgio Scaramuzzino.

Per i pochi che non lo sapessero Cipì e Bandiera sono racconti che hanno emozionato generazioni di lettrici e lettori. Cipì narra la storia di un passerotto che già nei suoi primi giorni di vita appare forte e coraggioso, capace di affrontare avventure e incontri pericolosi, sino a salvare un’intera tribù di volatili da un crudele e spietato predatore.

Bandiera è una storia dolcissima che narra le peripezie di una foglia coraggiosa, Bandiera appunto, che resiste con tutte le sue forze e il suo coraggio alle intemperie e al vento che cercano di strapparla dal ramo più alto di un grande ciliegio.

Insomma, due storie allo stesso tempo leggere e profonde, che affrontano in modo simbolico e metaforico il tema della crescita. Due favole capaci di spronare alla curiosità e al coraggio, elementi fondamentali per accompagnare i bambini nel cammino della vita.

La versione teatrale proposta con l’adattamento di Giorgio Scaramuzzino non si limita però a rispolverare i personaggi che abbiamo amato leggendo i racconti di Mario Lodi. Mira, piuttosto, a farli rivivere sulle tavole di un palcoscenico o in un’aula scolastica. Come scrive proprio Scaramuzzino in apertura di Cipì e Bandiera in scena: “Se avrete voglia di giocare con queste storie, fatelo con grande libertà. Siamo sicuri che Mario Lodi sarebbe felice di vedervi giocare cambiando, sostituendo, tagliando e ricucendo. Perciò considerate il copione come un pretesto, una base per il vostro lavoro teatrale. Siete autorizzati a sovvertire l’ordine delle scene, a inventare nuovi personaggi o eliminarne altri, a cambiare le battute e scrivere nuove canzoni. Fatelo in base al numero degli attori disponibili, alle competenze e ai talenti di ciascuno. Senza paura di sbagliare, ma con la gioia di cimentarsi in uno dei giochi più belli del mondo: il gioco del Teatro”.

Un gioco che vede i bambini come protagonisti assoluti, nella migliore tradizione di Mario Lodi.

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