Resterà aperta sino al 3 giugno "Maria Lai. Il filo e l'infinito", mostra sulla grande artista di Ulassai organizzata a Firenze dalla Galleria degli Uffizi nell'Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti.

In esposizione, come ha sottolineato la curatrice Elena Pontiggia, le opere che hanno in comune il tema del "filo", capace di creare percorsi e costruire legami.

Come nel filmato realizzato da Tonino Casula che documenta l'intervento di "arte relazionale", il "legarsi alla montagna" messo in pratica da Maria Lai nel 1981 coinvolgendo tutto il paese di Ulassai.

I telai, oggetti di uso comune e del fare quotidiano delle donne sarde, sono ripensati e rivisitati con l'oggetto che mantiene una valenza simbolica e, svuotato della sua utilità pratica, diventa forma d'arte.

Particolare di una delle opere in mostra
Particolare di una delle opere in mostra
Particolare di una delle opere in mostra

A spiccare anche le tele cucite, sempre volte a "mettere in relazione", a creare rapporti e contatti stretti che non siano semplici accostamenti. Un messaggio profondo che dalle opere di Maria Lai si irradia a tutto quello che nella vita, nel nostro quotidiano, ha bisogno di "relazione", sia tra gli esseri umani che con la natura.

E poi le stoffe, che come ha raccontato Maria Sofia Pisu, nipote di Maria Lai, sono sempre state protagoniste indiscusse nei lavori dell'artista: "In casa le stoffe dominavano. Erano ammucchiate in tutte le stanze e tutti eravamo coinvolti in una sorta di gioco che ci vedeva protagonisti nello scegliere una stoffa, nel dare giudizi sull'opera finita. Maria non dava mai giudizi sulle sue opere. Ci chiamava e chiedeva cosa ne pensavamo. Noi parlavamo esprimendo il nostro pensiero e lei ci guardava in silenzio. A volte sorrideva".

In parallelo alla mostra fiorentina è in corso a New York anche un altro grande evento organizzato dalla Marianne Boesky Gallery in una triangolazione ideale che, partendo da Ulassai, tocca Firenze e approda negli USA.

Un percorso "mondiale" destinato a non arrestarsi e a far conoscere quel messaggio di dialogo e relazione tra i popoli e con la natura che Maria Lai nelle sue opere ha sempre cercato e privilegiato.

(Unioneonline/v.l.)
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