C'è voglia di crescere dopo i lunghi anni di una crisi che appariva irreversibile con centinaia di ettari a vigneto abbandonati o sradicati. La cantina di Quartu che ha sede a Maracalagonis sta recuperando i suoi spazi anche e soprattutto sul mercato.

Le ultime bottiglie-gioiello nascono con la nuova linea "Tenute Sant'Elena". Quattro vini di nicchia che stanno già conquistando i palati più fini: il Vermentino di Sardegna "Arenas oro", il Cannonau riserva con un anno di affinamento in botte, il nasco lavorato a secco da bere soprattutto con pasti importanti preferibilmente a base di pesce. E, poi, il Syrah nato dalle uve omonime di origini internazionali.

"Con questi prodotti di nicchia abbiamo voluto fare il salto di qualità - dice l'enologo Lucien Angey - : la Cantina aveva necessità di fare questo salto per conquistare mercati sempre più interessanti. Quelli insomma che danno prestigio alla Cantina. Finora dal mercato sono arrivate solo risposte positive. Un motivo in più per credere nel rilancio di questa cantina che affonda la sua storia negli anni".

L'enologo Lucien Angey in vigna (foto Raffaele Serreli)
L'enologo Lucien Angey in vigna (foto Raffaele Serreli)
L'enologo Lucien Angey in vigna (foto Raffaele Serreli)

Il presidente dell'enopolio Giuseppe Farci conferma che i risultati stanno arrivando. "Il mercato promette bene - dice Farci- : abbiamo forniture già contratalizzate. Ci stiamo avvicinando con successo anche al mercato australiano e svedese. Ad aprile saremo al Vinitaly di Verona. Ora abbiamo necessità di contare su nuovi soci soprattutto della zona. I quattro nuovi vini della linea 'Tenute Sant'Elena' si aggiungono a quelli tradizionali: nasco dolce, Monica, Cannonau, Vermentino e Nuragus, da sempre ugualmente apprezzato. Complessivamente quasi quattrocentomila bottiglie. L'augurio - chiude il presidente Farci - è che questo sia solo l'inizio del rilancio della viticoltura su Quartu e dintorni, Settimo, Maracalagonis, Sinnai, Selargius in particolare".

Una cantina nata addirittura 93 anni fa. Era infatti il 1926 quando alcuni viticoltori di Quartu e della zona sentirono la necessità di unirsi in cooperativa. La viticoltura divenne presto dominante nel mondo agricolo della zona con varietà di uve pregiate dai quali puntualmente si producevano vini di gran qualità: il Nuragus, il cannonau, la malvasia, il nasco con esportazione in Francia di grandi quantità di mosto.

Una cantina con conferimenti anche di 200mila quintali annui. Poi a inizio anni Ottanta la grande crisi che ha coinvolto anche altri grandi enopoli della provincia di Cagliari. Una crisi che ha portato addirittura alla chiusura dello stabilimento di Quartu che aveva anche una sua sede a Maracalagonis. Quella stessa che ora inizia a creare nuove speranze di rilancio anche con i nuovi vini delle "Tenute Sant'Elena".
© Riproduzione riservata