Una folla immensa, con comitive giunte da tutte le parti dell'Isola, ha assistito alla sfilata del carnevale dell'integrazione di Macomer, organizzata da Pro loco, cooperativa Esedra, scuole e amministrazione comunale.

Un successo.

Indossando la maschera tradizionale di Macomer (Donna Zenobia), i figli dei migranti e i loro coetanei che frequentano le elementari e le medie hanno sfilato insieme per le vie del centro, assieme alle maschere tradizionali di Gavoi con Sos Tamburinos, di Fonni con Urthos e Buttidos, di Orani con Su Bundhu e con la partecipazione straordinaria dei Krampus, le maschere tradizionali dell'Alto Adige. "Ai migranti stiamo dando gli strumenti culturali per integrarsi nella nostra comunità - dice il presidente della Pro loco Alberto Frau - un primo passo, che deve superare le barriere razziste". Maghrebini, marocchini, senegalesi, cinesi e figli di migranti dell'Est europeo hanno dato vita a una manifestazione ricca di cultura, dal significato politico importante.

Per il sindaco Antonio Succu è stato "un grande momento di integrazione, di scambio culturale e soprattutto un momento importante per l'economia di questa cittadina".
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