Non è stata stabilita una data, ma intanto è ripreso l'iter per l'apertura del museo archeologico del Marghine, attesa da oltre 20 anni.

L'amministrazione comunale di Macomer nei giorni scorsi ha provveduto a nominare l’archeologo che affiancherà gli stessi amministratori nella catalogazione dei reperti, da anni custoditi nel centro restauri di Li Punti, vicino a Sassari, provenienti dalle varie aree di scavo del Marghine, in particolare quelli ritrovati negli anni 50 nella grotta Marras, nella vallata di S'Adde a Macomer.

Si tratta del primo passo di un percorso condiviso con la Soprintendenza archeologica e belle arti di Nuoro e Sassari, che culminerà con l'apertura del museo archeologico del Marghine nelle forme della mostra archeologica temporanea.

Si procederà nell'immediato col secondo passaggio, che consiste nel completamento dei lavori di manutenzione straordinaria del museo archeologico con i fondi regionali, inserito nel piano di sviluppo territoriale gestiti dall'Unione dei Comuni del Marghine, che opera come soggetto attuatore.

"Questo, per sommi capi - dice l'assessore alla cultura Gianfranco Congiu, artefice dell'iniziativa - il percorso al quale oggi diamo gambe e che, a partire dal lavoro svolto dal mio predecessore, stiamo oggi seguendo per giungere ad ospitare la mostra archeologica temporanea del Marghine e dare così il giusto risalto e riconoscimento all'importanza che il Marghine, e Macomer in particolare, rivestono nella storia archeologica della Sardegna".

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