Nel rispetto delle norme anti Covid, su iniziativa de La fabbrica Illuminata, proseguono gli incontri letterari in programma al chiosco "Il fico d'india", lungo il litorale del Poetto, a Cagliari.

Giovedì 27, alle 19, è il turno del giornalista Tonino Oppes che, intervistato dall'attrice Valentina Sulas e dall'archeologa Elisabetta Frau, presenta il suo ultimo libro "Leggende sarde al chiaro di luna", edito da Condaghes.

Le letture sono affidate a Carla Orrù.

Il libro riprende, ampliandolo, un lavoro di oltre venti anni fa, Paristorias, con cui Oppes, per oltre 10 anni capo redattore del TGR, vinse un premio nazionale di Letteratura per l'infanzia.

Tutte le ventiquattro storie - proposte seguendo l'ordine alfabetico dei luoghi di provenienza, da Arzana a Villanova Monteleone, passando per Cagliari, Oristano, Quartu - appartengono alla tradizione orale sarda.

Avventure, pirati, santi operai, banditi solitari, streghe vampiro, cavalli verdi, janas e tanto altro affiorano tra le righe lungo un viaggio che attraversa l'intera Sardegna, da Nord a Sud.

Ogni storia è unica e fortemente ancorata al territorio.

"Le leggende in Sardegna - dice Oppes - sono figlie della luna e del fuoco.

I vecchi nelle notti d'estate e nelle sere d'inverno circondati da piccoli e grandi iniziavano a raccontare. Quelle storie, costruite sull'eterna lotta tra bene e male, univano, quasi sempre, santi e diavoli, coraggio e paura, miseria e sogni di ricchezza, ma regalavano anche amore e insegnavano il rispetto per le persone, per l'ambiente e cercavano di tramandare, ai più piccoli, il valore delle regole non scritte della comunità".

Con questo suo ultimo lavoro, accompagnato dalle illustrazioni di Michela Cossu, Tonino Oppes riprende un filo mai interrotto con un duplice obiettivo.

Da un lato vuole mantenere viva la tradizione orale stimolando, soprattutto nelle scuole, la lettura ad alta voce, dall'altro, intende donare, ai lettori di ogni età, l'opportunità di un viaggio nell'isola alla scoperta di quei racconti fantastici figli della cultura di una comunità semplice che aveva il piacere di incontrarsi e di parlare.

In inverno o in estate, in qualunque periodo dell'anno, ma sempre al chiaro di luna.

L.P.
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