Un riconoscimento che rende omaggio agli studi contro una delle sfide più grandi per la salute dell'umanità.

I vincitori del premio Nobel 2018 per la medicina, James P. Allison e Tasuku Honjo, hanno stabilito un principio completamente nuovo per la terapia del cancro. E che promette importanti risultati contro un "male" che ancora oggi continua ad uccidere ogni anno milioni di persone.

Tasuku Honjo ha in particolare scoperto una proteina presente sulle cellule immunitarie, rivelando la sua funzione di "freno" del sistema di difesa dell'organismo, quando intraprende un diverso meccanismo di azione. Le terapie basate sulla sua scoperta si sono rivelate sorprendentemente efficaci.

James P. Allison ha invece studiato la proteina che funziona da freno del sistema immunitario, e si è reso conto del potenziale terapeutico di un sistema che possa liberare tale freno, scatenando le nostre cellule immunitarie per attaccare i tumori. Inoltre ha sviluppato questo concetto in un nuovo approccio per il trattamento dei pazienti.

Fino all'arrivo di queste scoperte, i progressi nello sviluppo clinico delle immunoterapie erano stati modesti: la terapia dei "checkpoint immunitari", così è stata ribattezzata la nuova strada inaugurata da Honjo e Allison, ha dunque rivoluzionato il trattamento del cancro e cambiato radicalmente il modo in cui i clinici gestiscono oggi questa patologia.

"Una bella notizia – il commento di Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell'università Tor Vergata di Roma - che premia uno dei filoni più attuali della ricerca: l'immunologia molecolare che, insieme alla genetica molecolare, sta cambiando il mondo. Si tratta di due discipline che vanno a braccetto: non puoi studiare l'immunologia molecolare se non conosci i geni chiave. In questi anni abbiamo registrato un continuo aumento delle conoscenze del Dna, e questo sta innegabilmente cambiando il volto della medicina".

(Unioneonline/v.l.)
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