Omaggio alla Stella, glielo dobbiamo. La Sartiglia è un teatro a cielo aperto: maschere, costumi, rosette, cavalli e cavalieri, pariglie, vestizione e svestizione. C’è anche la Stella che però appare solo quando viene infilzata o, peggio, quando finisce nella sabbia. Per le carte turistiche poi è niente di più che «elemento metallico a sei punte con al centro un foro». No signori, la Stella nella Sartiglia non è una stella qualunque. Non è un particolare da innalzare al cielo quando il cavaliere la infilza o da bistrattare quando viene sgraziatamente sbattuta sulla sabbia o peggio ancora maledetta da cavalieri strabici che avanzano al passo per facilitare la presa. Allora la “nostra” diventa dispettosa e vendicatrice tanto da non farsi neppure sfiorare e costringere i furbetti a figuracce colossali.

La storia

La giostra è diventata una corsa all’infilzata, più volte cento cavalieri se la fanno più il popolo se la gode e più i due Gremi immaginano raccolti a piene mani. Dicono che la sua storia abbia origini lontane, collegate alla corsa all’anello medioevale come ancora si usa fare in tanti altri paesi. Una volta, quando la Sartiglia apparteneva ai Gremi e al popolo, il foro era talmente piccolo che centrarlo due volte era un’impresa da scrivere a lettere d’oro. Visto poi che le annate cominciavano a girare al contrario, i Gremi decisero di allargarlo quattro volte tanto; da quella Sartiglia anni ‘60/70 se non l’acchiappano almeno 20 volte la domenica e il martedì non c’è gusto. Le punte da quattro sono salite a otto, zavorrate con pallini sicché il vento non la faccia ballare.

L’evoluzione

In passato la spada era una sola, i cavalieri scendevano uno alla volta con l’arma che passava da uno all’altro per volere di Su Componidori. Poi si è passati a due, quattro, sei e fino a otto spade.

Siamo alla passerella Sartiglia con questa povera stella in mano agli ingrati che la baciano, la spostano per poi addebitarle il liscio. I presidenti dei Gremi la mettono da parte e passano all’altra più docile. La Sartiglia è fatta di sortilegi, preghiere, invocazioni. Dimenticano che la povera stella si vendica di chi la bistratta e la chiama “oggetto metallico” fino a offrirsi al soffio di un refolo malignamente invocato che scarta la spada. È la rivolta della Stella che illumina la Sartiglia.

Antonio Masala

  

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