Dolore a Selargius e nel mondo del canto improvvisato campidanese per la scomparsa – ad appena 56 anni - di Paola Dentoni. Una maestra del canto sardo, apprezzata  per la sua bella e inconfondibile  voce e per la bravura con cui sapeva improvvisare versi originali e mai scontati.

Paola Dentoni era conosciutissima in tutta la Sardegna. Applaudita sui palchi durante le sagre paesane, è stata anche protagonista per alcuni anni delle tante gare poetiche dedicate a "su cantu de sei", organizzate a Sinnai dal circolo Su Tzinnibiri. Spesso si è esibita in compagnia della sorella Dolores, anche lei valente cantadora, e del fratello Romeo, fisarmonicista.

Rimarranno memorabili le serate dedicate in particolare a "su mutetu froriu", arte appresa dal grande cantadori Enea Danese sin da quando era ragazza, in cui era insuperabile. Il ricordo più bello è legato proprio ai quei momenti in cui  intonava versi meravigliosi con cui ha regalato al pubblico tanta gioia, allegria e spensieratezza.

Tutta la cultura sarda le deve essere riconoscente anche per il suo instancabile impegno volto ad approfondire, soprattutto  negli anni più recenti, la conoscenza del grande patrimonio del canto tradizionale sardo, affinché non se ne perdesse la memoria. Con lei scompare un'artista di valore e una splendida persona, che alle donne ha aperto la strada di un mondo, quello de is cantadoris, che sembrava loro precluso. 

E oggi è lutto non solo per i familiari ma per tutti gli improvvisatori campidanesi. L'ha voluta ricordare anche Cosimo Lai, campione di ciclismo negli anni Cinquanta e Sessanta e da anni cantadori dialettale. "La notizia della sua morte mi addolora: una grande perdita per il movimento culturale sardo. Ho cantato spesso con lei: una voce straordinaria, una grande artista”.  Il commento del maestro di lingua sarda Fernando Pisu: “Con la morte di Paola, il canto campidanese perde una grande interprete. Ora canterà con gli angeli in cielo. Qui lascia un bellissimo ricordo”.

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