Le mamme normali sono quelle che partoriscono i figli e li tengono con sé. È attorno a questa evidenza, agognata dall'anima ma demolita dagli eventi imprevedibili dell'esistenza, che si gioca il dramma della protagonista del romanzo "L'Arminuta" di Donatella Di Pietrantonio.

Uscito per Einaudi, il libro contiene già nel titolo il significato della vicenda complessa che la trama racconta. Espressione del dialetto abruzzese, lessico familiare all'autrice che ha esordito con "Mia madre è un fiume" (Elliot 2011), arminuta significa "la ritornata".

Condizione propria di colei che si racconta in prima persona, restituita alla madre naturale dalla donna che l'ha cresciuta e amata, si definisce con un vocabolo estraneo alla lingua che appartiene alla narratrice: è il soprannome con cui l'ambiente della campagna, sfondo della storia, marchia la protagonista, dice l'arminuta.
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