Il fatto che ci sia un impegno forte nel lanciare La Maddalena come meta turistica ambita non toglie che non si debba rinunciare ad un ricco patrimonio storico-identitario che trova nel dialetto, “l'isulanu”, variante del gallurese, il suo importante sostegno.

Nei giorni scorsi, nel salone consiliare, è stato presentato dall'assessore alla Cultura e Turismo, Gianvincenzo Belli, il progetto “Alla riscoperta dell'isulanu tra viuzze e piazzette”. Prodotto dalla Regione Sardegna, scritto da Giancarlo Tusceri, il documentario, con voci narranti in “isulanu” di Alina Maiore, Marcello Sorba e lo stesso Tusceri, e sottotitoli in italiano, inizia con la toponomastica storica delle isole che compongono l'arcipelago. Con foto storiche e i filmati di Pier Bruno Scotto, presenta monumenti e luoghi, raccontandone la storia ed inquadrandola nei diversi contesti storici. Dalla “Culonna Garibbardi” (Colonna Garibaldi) a “U Marcatu” (Il Mercato), dal forte “Sant'Andria” (Sant'Andrea) a “Cala Magnaurpi” (Cala Mangiavolpe), da “A Jesgja” (la Chiesa) alla banchina “di l'Armiragliatu” (dell'Ammiragliato), a “U Quartié” (il Quartiere) passando poi, tra Garibaldi e Domenico Millelire per “carrugghj e poggi” (viauzze e piazzette). Il progetto prevede varie iniziative, afferma l'assessore Belli: «Ad esempio la creazione di un itinerario in isulanu, con traduzione in lingua italiana, con riferimenti ai punti di maggior interesse e alle principali figure storiche che hanno dato lustro alla città».

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