Si è chiuso lo scorso 2 settembre con un boom di presenze il consueto Festival della Mente di Sarzana, in provincia di La Spezia, dedicato alla creatività e alla cultura. Ma, nonostante il successo della tre giorni di incontri, letture e spettacoli con protagonisti della cultura italiana e internazionale, la rassegna ha avuto una coda polemica scatenata dai commenti di alcuni esponenti leghisti.

"Omelia radical chic", "politicizzazione estrema", "house organ del Pd", sono alcune delle dichiarazioni sprezzanti del deputato Lorenzo Viviani, della senatrice Stefania Pucciarelli e del segretario provinciale Fabrizio Zanicotti, a margine della kermesse di Sarzana.

"Dall'anno prossimo o cambia la musica o saremo propensi a chiuderlo - dichiarano i tre politici - il Comune non può investire 150mila euro per fare di Sarzana l'house organ del Pd, peraltro completamente ignorato fuori provincia, è più utile spenderli in altre attività produttive".

Replica pacatamente alle accuse l'ideatore della rassegna e presidente di Fondazione Carispezia Matteo Melley: "Chi è stato a Sarzana in questi quindici anni sa cos'è il Festival e lo scorso week-end ha assistito a un raro approfondimento a 360 gradi sul tema della comunità che ne è stato il filo conduttore. La Lega può prendere tutte le iniziative che crede e pensarla in ogni modo. Il Festival è nato anche per questo: stimolare il dibattito in tutte le direzioni, e io rispetto il parere di tutti".

(Unioneonline/b.m.)
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