Quanti articoli ci stanno in 129 anni di giornale?

Nessuno mai si prenderà la briga di contarli, ma di raccontarlo sì.

Sono un monumento, per quanto immateriale, le pagine dell'archivio de l'Unione Sarda, da quel 13 ottobre 1889 che segna l'uscita del numero uno, che seguì un numero zero pubblicato qualche giorno prima.

Ecco perché l'archivio digitalizzato del primo quotidiano della Sardegna è nel programma della rassegna Monumenti aperti, in corso a Cagliari sabato e domenica: perché è storia, raccontata giorno dopo giorno per un secolo e un terzo.

La sede de L'Unione Sarda a Santa Gilla è a buon diritto nel programma dell'iniziativa culturale di Imago Mundi.

Con un appuntamento da non perdere: sabato e domenica, nella sala "Giorgio Pisano" del centro direzionale che ospita anche Videolina e Radiolina, la capocronista del quotidiano Maria Francesca Chiappe racconta un racconto: quello fatto da L'Unione Sarda da quando esiste. Appuntamento in entrambi i giorni, alle 11 e alle 17.

Arriva il fascismo, poi cade, nasce la Repubblica con i suoi presidenti anche sardi, c'è lo sbarco sulla luna, e poi il banditismo, lo scudetto del Cagliari, il ripascimento del Poetto, la crisi petrolifera degli anni Settanta e quella idrica ancora attuale, i grandi casi giudiziari, le verità celate e le bugie scoperte. È affascinante rileggere dopo decenni, ma anche solo qualche anno dopo, come eravamo: elemento fondamentale per comprendere dove si va.

Le tecnologie sempre più moderne, la gerarchia delle notizie, la censura fascista l'indipendenza ritrovata, i costumi, gli umori di 13 decenni: su L'Unione Sarda c'è tutto, c'è sempre stato. E lo racconta attraverso le sue pagine storiche nella sede di Santa Gilla.

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