L'iperrealismo di Max Mazzoli in mostra a Sassari
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Già il titolo dell'esposizione avverte sulla natura particolare dell'esposizione artistica: "Agenzia Nuovi Mondi, se anche a te questo va stretto, affrettati! Biglietti in esaurimento!".
Dal 20 luglio sino al 3 agosto la Libreria Dessì di Sassari ospita la mostra personale di Max Mazzoli, artista livornese ormai sassarese di adozione.
Il suo stile prende la propria forza dall'iperrealismo, movimento nato a cavallo tra gli anni '60 e '70 negli Stati Uniti, che parte dalla fotografia per catturare il maggior numero di dettagli da riprodurre poi sul supporto grafico, pittorico o sulla materia scultorea.
L'arte di Mazzoli è complessa e caratterizzata da un percorso di ricerca continuo: la natura descritta con minuziosi dettagli su plexiglass, le tele che appaiono come fermo immagine dell'universo cinematografico, una tendenza sperimentale nell'uso del colore e della luce e persino una ricerca narrativa nei titoli, che chiudono o moltiplicano di senso l'opera.
Il Max Mazzoli di questa mostra è in qualche maniera inedito, nella sua ultima produzione gli elementi dell'inconscio e del sogno si intensificano, l'accostamento di colori caldi e freddi e l'uso delle pennellate creano nuove e rarefatte atmosfere, ambientazioni.
Ritroviamo le inquadrature del cinema e personaggi dai tratti antropomorfi che emergono da paesaggi dell'immaginario metropolitano o forse creature immaginarie che si muovono in luoghi dove le fiabe riprendono il loro tratto originale di non essere proprio rassicuranti.
Persino i titoli dei quadri sono una sperimentazione ardita, una forma di rivolta alla didascalia perfetta, estensioni nella parola della tela, parti narrative e amplificazioni di senso e atmosfera, integrazione di scrittura.
Organizzano l'Associazione culturale Il Colombre e la Libreria Dessì.
La mostra è curata da Roberto Satta e Clelia Mongiu.