I romani la usavano come cava da cui estrarre i materiali per costruire la città, poi, molti secoli dopo, è diventato l'Ospedale chirurgico dell'Aeronautica, ma in pochi hanno potuto visitarlo, perché dopo l'addio dei militari le grotte del vico Merello sono state per così dire "cannibalizzate"e depredate di ogni oggetto che avesse un minimo valore, per diventare il regno di pseudosatanisti che hanno inscenato messe nere e sedute spiritiche.

Presenze talmente ingombranti che, alla fine, si è deciso di sprangare quel cancello e da almeno vent'anni nessuno è più entrato in quegli spazi.

LA STORIA DEL LUOGO - Gli scavi effettuati dai romani, una trentina di metri sotto l'attuale viale Buoncammino, crearono una serie di grotte che attorno agli anni '30 del secolo scorso furono utilizzati dall'Aeronautica per creare l'Ospedaletto chirurgico. Progettato da Luigi Alessio dell'ufficio tecnico comunale, costò circa mezzo milione di lire - l'equivalente di 155mila euro attuali - e fu realizzato dalla ditta Ansoldi, la stessa dei rifugi di viale Merello.

Soldi che servirono a ricavare in quelle grotte due sale operatorie, le stanze per la degenza, la camera mortuaria, bagni e docce per pazienti e medici, e persino una cappella. Un ospedale in piena regola, insomma, con una sola differenza rispetto a tutti gli altri: la sua esistenza era sconosciuta alla popolazione. E così è stato anche nel Dopoguerra: utilizzato come caserma ausiliaria e magazzino dall'Aeronautica, fu abbandonato dai militari dopo qualche anno per diventare terra di nessuno ed echeggiare nei racconti dei cagliaritani come sede di riti occulti.

LA RIAPERTURA - "È a tutti gli effetti un luogo che non è mai stato aperto ai cittadini, perlomeno non in modo ufficiale", racconta Marcello Polastri di "Sardegna sotterranea", l'associazione di "urbex" - esploratori urbani - che, dopo aver ripulito l'area, sabato 8 dicembre aprirà l'ex Ospedale per una visita gratuita, ma limitata alle persone con dimestichezza in questo tipo di esplorazioni, perché il sito non è del tutto sicuro.

Per un giorno, dunque, la città ritroverà una parte sconosciuta di sé, come sottolinea Polastri: "Dal 1975, l'ex Ospedale è rimasto in totale stato di degrado e abbandono. Dalla fine della Seconda guerra mondiale è come se i cagliaritani lo avessero dimenticato".
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