"Sardi e conterranei: visitate la Sardegna e apprezzate i suoi tesori archeologici, ambientali, storici e gastronomici. E così darete una mano anche al comparto turistico, che sta vivendo un momento difficile, dopo l'emergenza coronavirus".

È stato l'appello dell'arcivescovo di Oristano padre Roberto Carboni, che oggi ha visitato i siti culturali di Barumini per portare il sostegno della chiesa proprio al comparto turistico in crisi delle due diocesi di Ales e Oristano. Appuntamento organizzato dall'ufficio diocesano di Oristano della pastorale del turismo, diretto da don Ignazio Serra. La visita è iniziata con un momento di preghiera in parrocchia, poi tappe a Casa Zapata e a Su Nuraxi, sito patrimonio dell'Unesco. Padre Carboni ha lodato la realtà di Barumini: "Qui è stato creato davvero lavoro nel comparto turistico con ben 60 buste paga, la media di una ogni 20 cittadini, senza contare i benefici per l'indotto".

Un comparto che a Barumini non si arrende. "Nel primo mese di ripartenza i dati sono confortanti, anche se non sono quelli dello scorso anno", ha sottolineato il sindaco Emanuele Lilliu, "anche se siamo passati dalle cinquanta presenze al giorno di giugno a un numero duplicato nei primi mesi di luglio. E siamo fiduciosi per il futuro". Lo ha seguito Tonino Chironi, segretario generale della Fondazione Barumini: "La pandemia ci ha dato anche modo di ripensare la nostra organizzazione interna, scommettendo di più sulla digitalizzazione".
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