Da bambino, gli regalarono un astuccio di matite e dei fogli bianchi su cui cominciò a disegnare il "suo" Sulcis. È iniziata su quei fogli, con decine di schizzi in bianco e nero sui bloc-notes che ancora, a 83 anni, porta sempre in tasca, l'arte che oggi Jelmo Cara, decano degli artisti del Sulcis e dell'intera Isola, ha deciso di trasferire dalle tele alle mura delle piazze e dei luoghi culturali della sua terra.

IL PROGETTO - I suoi murales stanno diventando sempre più meta dei turisti che hanno imparato ad amare i paesaggi e gli ambienti caratteristici del Sulcis di una volta raccontati dal suo inconfondibile tratto e i volti di un popolo fiero di cui riesce a svelare l'anima più profonda. Ha iniziato al centro di Narcao, paese dei suoi nonni, poi ha reso unici alcuni ambienti della vicina miniera di Rosas, ha fatto un blitz a Sant'Antioco insieme ad altri giovani artisti e, ora, lo si può ammirare all'opera nella piazza Sebastiano Satta di Nuxis dove, in questi giorni, grazie a un progetto della Pro Loco guidata da Anna Rita Nioi, sta realizzando giganteschi murales su dei grandi muri; spazi un tempo grigi e che oggi brillano di mille colori. «Ho realizzato i primi cinque temi di questo progetto bellissimo - spiega con l'entusiasmo di un ragazzo che mai farebbe credere che nella sua carta d'identità l'anno di nascita sia il 1934 - pur sperimentando anche altre strade artistiche, mi piace raccontare in questo modo il mondo che ho iniziato ad amare quando, nel 1940, tornai con la famiglia nel Basso Sulcis». Erano gli anni in cui le miniere di carbone attirarono migliaia di lavoratori da ogni angolo d'Italia e anche dai centri del Basso Sulcis dove, precedentemente, l'unico mezzo di sostentamento era il lavoro nei campi e nei pascoli. Così fece la famiglia di Jelmo, dopo un periodo di lavoro a Gavorrano (in provincia di Grosseto dove l'artista è nato): «Credo che il recupero della memoria storica sia fondamentale - spiega - per questo non potevo che accogliere questo progetto della Pro Loco che darà modo alla gente, anche ai ragazzi visto che la piazza è a due passi dalle scuole del paese, di ricordare un passato importante».

L'ENERGIA - «Ha un'energia incredibile - racconta Anna Maria Nioi che con i suoi collaboratori assiste l'artista durante questa nuova impresa - per il nostro paese è un dono importantissimo». Il lavoro, ora che il tempo si è fatto finalmente clemente, procede spedito: «Dovrei ultimare il lavoro in poche settimane, anche se spesso mi soffermo a lungo per piccoli ritocchi». E poi un po' di riposo? «Ma quando mai - conclude ridendo - poi partirò in Friuli per una nuova mostra d'arte».

Stefania Piredda
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