Tutti scommettevano su una donna, e così è stato: il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato, per il 2018, all'autrice polacca Olga Tokarczuk "per un'immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita".

Il premio Nobel per la letteratura per il 2019 è invece andato all'autore austriaco Peter Handke "per un lavoro influente che, con ingegnosità linguistica, ha esplorato la periferia e la specificità dell'esperienza umana".

La doppia assegnazione è stata determinata dalla mancata attribuzione del prestigioso riconoscimento, nell'ottobre 2018, per via dello scandalo per molestie sessuali che aveva travolto l'Accademia Svedese con uno stillicidio di dimissioni tra i giurati durato una decina di mesi.

CHI SONO - Olga Tokarczuk è nata nel 1962 a Sulechów in Polonia, e oggi vive a Breslavia. I suoi genitori erano insegnanti e suo padre lavorava come bibliotecario scolastico. In biblioteca la giovane Olga leggeva praticamente tutto ciò che poteva ed è stato qui che ha maturato la sua passione letteraria.

Il romanzo "I vagabondi" (Bompiani) le è valso il Man Booker International Prize 2018 ed è stato finalista al National Book Award.

È considerata attualmente l'autrice polacca più nota in patria (per tre anni consecutivi i suoi libri sono stati votati come i più amati dai lettori). Insignita di numerosi premi letterari, tra cui nel 2015 il riconoscimento letterario più prestigioso della Polonia, il Nike (e il Nike Readers' Prize).

Con la casa editrice Nottetempo ha pubblicato "Guida il tuo carro sulle ossa dei morti" (2012) e "Nella quiete del tempo" (2013), che ha vinto uno dei più prestigiosi riconoscimenti polacchi, il Premio della Fondazione Koscielski.

Peter Handke è nato nel 1942 a Griffen, in Carinzia, nel sud dell'Austria. Questo era anche il luogo di nascita di sua madre Maria, che apparteneva alla minoranza slovena. Dal 1961 ha studiato legge all'Università di Graz, interrompendo gli studi pochi anni dopo quando è stato pubblicato il suo romanzo di debutto "I calabroni" (1966). Sempre nel 1966, a soli 23 anni, l'opera "Insulti al pubblico" lo rende famoso nel mondo. Più di cinquant'anni dopo, con alle spalle una produzione di un gran numero di opere in diversi generi, si è affermato come uno degli scrittori più influenti in Europa. La sua bibliografia contiene romanzi, saggi, quaderni, opere drammatiche e sceneggiature. Le sue opere sono ricche di un forte desiderio di scoprire e di far vivere le sue scoperte trovando per loro nuove espressioni letterarie.

Ha scritto anche numeose poesie, tra cui quella che viene letta nel film "Il cielo sopra Berlino".

(Unioneonline/v.l.)
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