Dipinte e tratteggiate per mano dell’uomo, avvolte da aura grigia e fumosa, ritrovano ora la propria maestosità: le donne del mito, Pandora, Pentesilea, Didone e Medea finalmente libere dalle catene sono le protagoniste e le voci trionfanti dell’ultimo libro di Matteo Strukul, Il fuoco di Pandora ( Solferino editore, 224 pagine, €16,50) in un viaggio incantato nell’antica Grecia , lungo i suoi miti così complessi e controversi.

Tutta la genialità e la maestria dell’autore si manifestano in quel cambio di prospettiva narrativa che, oltrepassando l’idea di un saggio narrativo, dona piena voce alle protagoniste secondo un punto di vista femminile. Ed è il fuoco, come scrive Maria Grazia Ciani nell’introduzione, così magico e ineffabile a far da tema portante nella narrazione: un fuoco così inafferrabile e difficile da circoscrivere. Parla con voce potente Pandora, prima donna che compone il pantheon delle capostipiti femminili, insieme a Pentesilea, l’Amazzone, Didone, l’amante tradita da Enea e Medea, sposa abbandonata da Giasone.

Tutte mitologiche eppure in grado, attraverso la voce narrante, di affrontare la più ripida delle scalate – irta di tranelli maschili - e arrivare alla vetta del loro Olimpo. Da qui, ognuna di loro racconterà la propria storia, con voci che partono verso i quattro punti cardinali. Scuotono, con la loro testimonianza, le coscienze diventando – come il fuoco che arde in eterno – un faro nell’oscurità dell’ignoranza.

Un libro magistrale, una guida spirituale per comprendere, attraverso il mito, tutto l’animo umano. Zeus che tende la trappola a Pandora non è che il simbolo dell’inganno e del tranello incapace però di comprendere la vera missione della donna: quella di portare il fuoco, la conoscenza, tra gli umani: in molti cercheranno di spegnerne l’energia e la vitalità. Così come si tenterà di mettere a tacere Medea, Didone e Pentesilea: Matteo Strukul riesce, con abilità e sensibilità narrativa, a far risuonare negli animi odierni, le voci delicate delle donne, offrendo inedite visioni così reali ed emozionanti.

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