Villa Satta si è trasformata in un palcoscenico di creatività e innovazione in occasione dell'atteso Open Day dell'Istituto Europeo di Design di Cagliari. Gli ampi giardini della struttura hanno accolto giovedì scorso, 11 luglio, l'evento "IED Destination", un fashion show che ha visto sfilare i migliori progetti dei neodiplomati del corso di Fashion Design che hanno messo in luce il talento emergente della nuova generazione di designer.

Protagoniste della passerella 7 collezioni ideate e realizzate interamente dagli studenti, sotto la guida dei loro docenti, e in collaborazione con le aziende partner di IED, che hanno fornito stoffe e materiali a supporto dei giovani stilisti. Tra queste Rino Mastrotto, Italian Converter ed Errymondo.

I look che hanno sfilato rappresentano un percorso di ricerca e riscoperta identitaria, soprattutto attraverso l'uso di tessuti di seconda mano per portare avanti il processo di innovazione tessile verso un'etica più sostenibile. Molti degli abiti infatti, sono stati realizzati con fibre tessili di recupero ai quali è stata donata una nuova vita.

«Abbiamo avuto la possibilità di trasformare i capi di abbigliamento non più utilizzabili in qualcosa di nuovo, moderno e futuristico», spiega Marco Mondola, amministratore della Errymondo s.r.l., azienda di Marcianise che opera nel settore del recupero di abbigliamento usato. «Con questi eventi speriamo di dare un segnale positivo cercando di migliorare anche l'ambiente». 

Una serata all'insegna della moda, ma anche un momento decisivo e di forte impatto per i futuri studenti.«C'è un tasso di abbandono degli studi enorme già dalle superiori. Troviamo molta difficoltà ad entrare nelle scuole e spiegare che a prescindere che sia pubblica o privata, è importante investire su una formazione adeguata», afferma Antonio Lupinu, direttore dell'Istituto Europeo di Design. «Il nostro obiettivo è di riuscire a raccontare quello che facciamo in tutti gli istituti superiori e soprattutto far capire che investire nella formazione non è mai un investimento sbagliato».

Grande opportunità anche per i neolaureati del corso che hanno visto i loro lavori prendere vita, hanno mosso i primi passi nel mondo del lavoro e hanno dimostrato di avere stoffa da vendere. «È importante far vedere di cosa sono capace sia a livello concettuale che figurativo» ribadisce Riccardo Collu, uno dei designer emergenti. «Mi ha permesso di comprendere il mio potenziale in questo ambito e quello che vorrò fare, è stato il tassello determinante di quello che sarà il mio futuro» dice Teresa Mereu, anche lei esordiente.

L’Open Day ha offerto una panoramica più ampia sul mondo IED. Ha mostrato la capacità e la volontà dell’istituto di preparare i giovani per le sfide del mercato globale che richiede sempre più competenze trasversali e un approccio innovativo. 

La serata si è conclusa con un brindisi celebrativo, durante il quale studenti, docenti e ospiti hanno potuto scambiarsi opinioni ed esperienze, creando un'atmosfera di condivisione e networking preziosa per i giovani designer.

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