Viaggio a ritroso nel tempo, dalla fine di una storia d'amore al suo inizio, con “Tradimenti” di Harold Pinter, in cartellone oggi alle 21 al Teatro Civico di Alghero, domani alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” e mercoledì 1 febbraio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer nell’ambito della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna presieduto da Antonio Cabiddu.

Nella mise en scène, firmata da Michele Sinisi, anche protagonista nel ruolo di Robert, il marito, accanto a Stefania Medri, che interpreta Emma e Stefano Braschi, nei panni di Jerry, invaghitosi della moglie dell'amico, descrive le varie fasi di una relazione, in una serie di flashback, dall'ultimo incontro tra gli ex amanti fino all'infuocata dichiarazione di Jerry ad Emma, durante una festa, che dà il "la" alla pericolosa liaison.

Un testo cult del Novecento per un affresco della società, tra morale borghese e ipocrisia, attrazione fatale e segrete inquietudini voluto dalla direttrice artistica Valeria Ciabattoni.

Tra i capolavori del drammaturgo britannico, Premio Nobel per la Letteratura nel 2005, “Tradimenti”, una produzione Elsinor / Centro di Produzione Teatrale con il contributo di Next – Laboratorio delle idee, racconta, attraverso una serie di dialoghi e conversazioni illuminanti, con un linguaggio scarno e essenziale, punteggiato da significativi silenzi, l'origine di una passione, gli incontri clandestini, in cui la coppia cerca forse inconsciamente di riprodurre il rituale di una convivenza, poi la noia della routine, lo spegnersi del desiderio e il disincanto, finché tutto finisce e i due possono ripensare al passato, a ciò che è stato, con un po’ di amarezza e magari di rimpianto. 

Sui palchi dell'Isola un’intrigante versione contemporanea del dramma, nella fortunata traduzione italiana di Alessandra Serra, con scenografie di Federico Biancalani, consulenza artistica di Francesco Maria Asselta, foto Luca del Pia, aiuto regia Nicolò Valandro, in cui un paesaggio “simbolico” scandisce i salti di tempo, con intervalli mai uguali, dettati delle emozioni, dalla forza dei ricordi e da libere associazioni di idee.

L.P.

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