I soliti spremuti
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I soldi per le tasse si prendono dove è più facile trovarli: dai salariati e dai pensionati. Hanno poco ma sono tanti. Non è uno scherzo tipo quello di Di Maio che dal balcone aveva strombazzato che la povertà non esisteva più. Prendendo per buono il falso di Giggino la cosa giusta sarebbe fare quello che mai si è voluto fare: far pagare tutti perché tutti paghino di meno. Al segretario del Pd Letta, preso dalla fregola di fare qualcosa di sinistra, si è accesa invece un'altra fatua fiammella: strizziamo i ricchi e le ricche eredità, quasi fosse un peccato essere ricchi senza aver mai rubato e aver sempre pagato il dovuto. Il problema è un altro: recuperare i 110 miliardi sottratti al fisco (di cui solo 18 incassati nel periodo pre Covid). Risolverlo non è poi così complicato. La Cgia di Mestre ricorda che la nostra macchina tributaria dispone di un Sistema informativo di 161 banche dati che comprende giochi, Iva, fatturazione elettronica, scontrini, catasto urbano, mercato immobiliare, tributi locali, accise, eccetera eccetera. Perché non utilizzare questo campionario per fare il contropelo agli evasori anziché farlo sempre e soltanto a chi è conosciuto dal fisco? Se a pagare saranno sempre i soliti Giggino non ha fatto "a grazia" e i poveracci continueranno a fare miracoli.
Antonio Masala