I portici di Bologna sono un patrimonio dell'umanità. 
Il riconoscimento è arrivato dall'Unesco che ha accettato la candidatura alla quale il Comune e la città hanno lavorato per anni. Il titolo è per 62 km di portici, 42 dei quali nell'area del centro storico, riconosciuti dall'Unesco come un unicum non solo e non tanto dal punto di vista architettonico, ma anche da quello sociale.

Nati nel medioevo come un modo per ampliare le abitazioni ai piani alti, i portici bolognesi sono simbolo di Bologna. Uno spazio che accoglie e dove si cammina insieme, che tiene insieme il sentimento religioso e quello laico: accompagnano l'ascesa al santuario della Madonna di San Luca e sono da sempre luogo d'incontro e di riparo. 

Esulta il sindaco Virginio Merola, che con questo riconoscimento conclude di fatto i suoi dieci anni di mandato: "Questo titolo rappresenta un grande onore e una grande responsabilità per Bologna, saremo all'altezza di questo riconoscimento".

"Che bella notizia – commenta il cantante bolognese Cesare Cremonini -. È una novità meravigliosa per l’Italia e per tutti i bolognesi, per chi vive in questa nostra città così unica e generosa al punto da ripararti dalla pioggia, dal sole e dalla solitudine 24 ore su 24, per tutti i santi giorni dell’anno. Credo davvero che tutti gli abitanti di Bologna debbano essere orgogliosi di questo riconoscimento e aiutarsi a renderli sempre più belli. Venite a camminarli, nascondono tra le loro ombre lo spirito generoso e accogliente di tutti i bolognesi”. 

Dalla 44esima sessione del Comitato del patrimonio mondiale svoltasi online da Fuzhou (Cina) per l'Italia sono arrivati anche altri riconoscimenti.

Il primo riguarda Firenze, il cui centro storico è inserito nella lista dei patrimoni fin dal 1982, uno dei primi in Italia. Il perimetro si amplia e arriva adesso a comprendere anche l'Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il Giardino delle Rose e quello dell'Iris. Il secondo oltre 8.000 ettari di foreste italiane, con il riconoscimento dei caratteri ecologici peculiari di ulteriori faggete vetuste mediterranee nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino.

(Unioneonline/D)

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