Rinnovato per altri due anni l'accordo fra il parco della Maddalena e l'Università di Sassari – Dipartimento di Agraria, per l'indirizzo delle attività dirette alla Conservazione della biodiversità (ex cap1551).

Molte le attività in programma tra le quali l'incremento delle conoscenze sulla vita delle api, e in particolare "sui Lepidotteri diurni e sugli Apoidei selvatici (generi Apis e Bombus e altri apoidei) e sui Sirfidi" e sulla conoscenza relativa alla presenza di metalli pesanti e pesticidi negli apiari (attività già iniziata).

Oltre ad attività di comunicazione rivolte al grande pubblico e di formazione rivolte al personale del Parco, il progetto ha lo scopo di elaborare e gestire il Piano di biomonitoraggio.

I POLLINI - I tipi pollinici identificati finora sono circa 450, con uno spettro molto vario – dal mirto ai lecci, dall’euforbia agli eucalipti - con potenzialità nettarifere dell’area di Maddalena e Caprera che potrebbero essere intercettate con una più corretta gestione temporale dei melari per ottenere, ad esempio, mieli uniflorali. L'attività è interessante anche nella prospettiva di una valorizzazione delle produzioni di miele nell’area del Parco attraverso un coordinamento dell’attività delle imprese che operano in loco e la definizione, in prospettiva, di schede tipologiche di mieli e relativi disciplinari di produzione.

IL MIELE - Considerato, inoltre, che le analisi sulle tipologie di miele ha preso in considerazione ben 135 principi attivi diversi di quelle sostanze comunemente chiamate "pesticidi", elenco costantemente aggiornato rispetto alle problematiche dei residui alimentari, a La Maddalena e Caprera non è stata rilevata alcuna traccia di residui.

Il miele dell’Arcipelago potrebbe essere quindi di grande qualità, ferme restando le ulteriori analisi in corso, anche di ricerca di metalli pesanti. Unica nota stonata è la presenza di Varroa negli apiari, un acaro grande flagello delle api, contro cui si stanno approntando controlli e rimedi di tipo naturale.

L'INCONTRO - Nell’ambito del progetto il 26 marzo alle 16, nel porticato del Centro di Educazione Ambientale di Stagnali, isola di Caprera, si terrà un incontro con gli apicoltori locali per discutere dell'argomento: "L'apicoltura nel Parco: ruolo ecologico e potenzialità economiche".

L'incontro è organizzato dal Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari e dal Parco nazionale ed è aperto a tutti gli apicoltori che operano nel territorio del Parco.

Il progetto di biomonitoraggio delle api è svolto in collaborazione con il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni –capofila, Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, Parco Nazionale del Circeo e Parco nazionale dell’Asinara, nell’ambito della Direttiva in materia del Ministero dell'Ambiente.

(Unioneonline/v.l.)
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