Nell'ultimo libro di Jonathan Safran Foer ("Eccomi", Guanda) la narrazione del reale si compenetra col mondo virtuale in cui uno dei personaggi, il giovane Sam, vive quella che non è più un'esistenza paralella ma la sua realtà, peccato che sia un videogioco, stile Second Life.

Nella recente serie tv "Westworld" i personaggi umanoidi, creati per sollazzare gli umani in una villaggio dove tutto e concesso e tutto è possibile (soprattutto gli istinti più bassi e bestiali), sono comandati da linee guida narrative create su basi romanzesche in un mix tra il romanzo russo ottocentesco e i western di Sam Peckinpah. Infine: l'ultimo colossal del cinema hollywoodiano, "Assassin's Creed" è l'estensione di un game dal successo planetario.

Tre esempi che dicono chiaramente come le piattaforme di racconto (carta, tv, video, cinema, console) si tirino vicendevolmente la volata, facendo cadere ogni barriera (alto/basso, serieA/serieB) fra chi vive e opera nel mondo della narrazione.

Tutto questo ci fa capire meglio l'importanza della chiamata alle arti, il 20 gennaio prossimo (e sino al 22) a Cagliari, per Global Game Jam all'ex Manifattura Tabacchi organizzato da un'associazione che non a caso si chiama Fabbricastorie.

Va subito detto che l'appuntamento è la sezione sarda di un evento che si svolge in contemporanea in tutto il mondo.

A spiegare meglio filosofia e funzionamento è il direttivo della Fabbricastorie, Roberto Sedda (52 anni, impiegato pubblico), Agostino Dessì (anche lui impiegato di 41 anni), Andrea Salidu (architetto software, 40 anni) e Andrea Assorgia, imprenditore informatico, 47 anni.

Sul giornale di sabato un'ampia intervista.

Qui un'anticipazione.

Spieghiamo ai non addetti ai lavori cosa è la jam.

«Si tratta di una competizione dedicata alla creazione di videogiochi. Una festa per appassionati e addetti ai lavori, come informatici e designer, che si svolge ogni anno in centinaia di città in tutto il mondo: lo scopo è quello di creare un videogioco nell'arco di 48 ore. Si svolge sotto forma di hackaton, una sorta di maratona nella quale i partecipanti vengono suddivisi in squadre, in base alle competenze di ogni persona, che dovranno realizzare il gioco».
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