La prima volta che si incontrano, alla festa del loro compleanno, Marco e Aurora si parlano a malapena. Li accomuna, però, il fatto di essere nati entrambi il 29 febbraio e questa coincidenza diventa il primo mattoncino del grande legame che cresce tra di loro. Marco e Aurora, giorno dopo giorno, diventano così inseparabili, crescono assieme ma soprattutto nel cuore di quella che è prima una bambina, poi una ragazza e infine una donna cresce un sentimento d'amore profondo per l'amico. Un sentimento che Marco non può ricambiare completamente perché sente attrazione anche per le persone del suo stesso sesso. Eppure, non può rinunciare ad Aurora e il rapporto tra i due corre per decenni su quel confine labile che esiste tra amicizia e amore e tra amore fisico e amore mentale. Intanto, sotto gli occhi dei due protagonisti scorre l'Italia degli ultimi quarant'anni, con le sue vicende storiche, i suoi protagonisti, i suoi cambiamenti culturali e sociali.

Romanzo generazionale e nello stesso tempo acuta disamina dell'impossibilità di incanalare sentimenti e relazioni in canoni precostituiti Gli anni incompiuti (La Corte editore, 2020, anche e-book) di Francesco Falconi è un romanzo capace di parlare in maniera per nulla banale e scontata di temi universali come la scoperta della sessualità, la conoscenza di se stessi, la difficoltà di crescere, la paura di diventare adulti, di invecchiare, di rimanere soli. All'autore chiediamo come prima cosa da dove nasce il titolo Gli anni incompiuti:

"Il romanzo narra la storia dei protagonisti ogni quattro anni, durante l'anno bisestile, dato che entrambi sono nati il 29 febbraio. Gli anni incompiuti rappresentano quel lasso di tempo che non viene narrato esplicitamente ma che il lettore facilmente riesce a ricostruire con la sua immaginazione, quasi fosse un invisibile trait d’union tra i capitoli. Ed è anche, metaforicamente, ciò che descrive il confine labile tra l’amore e l’amicizia che i protagonisti percorrono, a volte mano nella mano, a volte su strade parallele, durante la loro crescita dall’adolescenza fino all'età adulta. Un sentimento di cui non possono fare a meno, che li completa e, al contempo, li rende incompiuti".

Amicizia e amore... Cosa accomuna e cosa separa questi sentimenti nel suo libro?

"Parlare della differenza o della indistinguibilità tra amore e amicizia sembra un concetto banale, un cliché troppe volte visto e risentito. Eppure, se ci pensiamo bene, sono proprio le piccole banalità della vita che spesso ci fanno riflettere e decidono i mille crocevia della nostra esistenza. L'amore e l'amicizia, nel mio romanzo, sono l'uno il complemento dell'altro e, allo stesso tempo, anche il loro contrasto. Sono l'antitesi e l'attrazione, la sofferenza e la gioia, i motori che muovono il destino dei protagonisti. Amore e amicizia sono qualcosa di cui non possono fare a meno, sebbene loro siano coscienti che quel rapporto non potrà mai giungere a compimento".

Ma che tipo di amore unisce i due protagonisti?

"Marco e Aurora crescono assieme, si aiutano a vicenda, si sorreggono. Gioiscono delle vittorie e si sollevano durante le sconfitte. Il loro è un amore puro, nato nell'ingenuità dell'adolescenza, è l'annientamento dell'egoismo. È la coscienza di essere indispensabili l'uno per l'altra, è la volontà di rompere gli schemi sociali".

Aurora e Marco faticano a conciliare amore fisico e amore mentale. Cosa rende così difficili da amalgamare queste due categorie di sentimento amoroso?

"Difficile spiegare un concetto così complesso. L’amore, come sentimento astratto e decontestualizzato, non ha bisogno dell’unione carnale per esistere. Di per sé asessuale, nasce da una simbiosi di percezioni, sensibilità, gusti e attitudini. Un rapporto vero, tuttavia, ha bisogno del giusto equilibrio tra amore mentale e carnale per esistere e perdurare nel tempo. Non si può vivere di solo amore carnale, perché è qualcosa di svilente e passeggero. D'altro canto, non si può vivere di solo amore mentale, perché la nostra umanità ci impone, prima o poi, di soddisfare i nostri desideri e passioni. Ci costringe a scendere da un livello spirituale a uno fisico, come complemento imprescindibile l'uno dell'altro. Credo che spesso i rapporti si incrinino proprio perché questo equilibrio viene a mancare".
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