Reggia nuragica di Barumini e Giovanni Lilliu. Una fusione potente, e unica, tra il  luogo e l’uomo, l’archeologo, l’intellettuale, il politico, l’accademico dei Lincei e il Sardus pater.  Un gigante, per la  Sardegna. Per il suo passato e per il suo futuro. A lui sarà intitolata la prima sala dell’ex regio Museo di Cagliari: la cerimonia di dedicazione, con la tavola rotonda “Giovanni Lilliu, la biografia di un sardo illustre”, è in programma oggi, venerdì 16 dicembre, a partire dalle 10, in piazza Arsenale e in streaming su Unionesarda.it

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Nel 2022 cadono alcune importanti ricorrenze legate a Lilliu: 10 anni dalla morte, 15 dal conferimento del premio Sardus Pater (al quale teneva particolarmente). E 25 da quando l’Unesco ha riconosciuto come “patrimonio dell’umanità” il complesso di Barumini, che lui scoprì guardando con gli occhi da archeologo a quella collina con la sommità tondeggiante, bucata, sulla quale giocava quando era bambino.

C’è chi lo ha definito fortunato. «Era invece un intellettuale dalla statura pazzesca,  tornato in Sardegna con una cultura archeologica internazionale e portatore di metodologie complesse», spiega Maria Antonietta Mongiu, archeologa, componente del Cda del Museo archeologico internazionale di Cagliari, che domani presiederà  e modererà l’evento in onore di Lilliu: «Non potevamo che dedicare a lui la prima sala dell’ex Regio Museo», aggiunge, «è nostro dovere riscoprire le genealogie, perché le genealogie sono generative». Quindi, per parafrasare Berdard di Chartres, solo riscoprendo il patrimonio di conoscenze lasciato dai giganti del passato, chi vive il presente può aspirare a  produrre e lasciare, a sua volta,  qualcosa di buono. «E noi Lilliu abbiamo appena iniziato a studiarlo», sottolinea Mongiu, «finora lo abbiamo raccontato, perché tanti di noi lo hanno conosciuto. Ma i suoi scritti, anche quelli pubblicati su quella che fu la “terza pagina” de L’Unione Sarda, sono di una potenza ancora tutta scoprire». 

Durante l’incontro si parlerà anche del Lilliu politico. E per questo è previsto l’intervento di Antonello Soro, a sua volta politico, ma anche saggista e già garante della Privacy. 

I lavori saranno aperti dal direttore del museo archeologico nazionale, Francesco Muscolino. Porteranno i loro saluti il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, il presidente del consiglio regionale, Michele Pais, e a nome della famiglia interverrà anche Cecilia Lilliu. 

Alla tavola rotonda parteciperanno Omar Chessa (Professore ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Sassari), con un intervento su Lilliu e l’autonomia sarda nel secondo dopoguerra,  il rettore dell’università di Cagliari, Francesco Mola, che parlerà di Lilliu accademico, l’antropologo Bachisio Bandinu che tratterà la biografia di un intellettuale comunitario e la scrittrice Bianca Pitzorno, archeologa mancata che ha trovato un maestro in Lilliu. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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