Oggi, 21 febbraio, si celebra la Giornata internazionale della lingua madre.

Un’occasione per riscoprire la propria lingua e approfondire le sue origini.

Il sardo, in particolare, dal 1999 viene tutelato dalla legge relativa alle minoranze linguistiche, nelle sue varie declinazioni e grazie alle sue specialità anche grammaticali.

Perché è stato scelto proprio il 21 febbraio? La data è stata istituita dall’Unesco nel 1999 con riferimento ai fatti del 1952: gli studenti bengalesi dell’Università di Dacca, capitale dell’attuale Bangladesh, furono uccisi durante le manifestazioni con cui chiedevano che il bengalese fosse riconosciuto come lingua ufficiale dell’allora Pakistan.

“Le lingue – scrive l’Onu - sono lo strumento più potente di conservazione e sviluppo del nostro patrimonio, tangibile ed intangibile. Tutte le azioni intraprese per promuovere la disseminazione delle lingue madri servirà non solo ad incoraggiare la diversità linguistica e l’istruzione multilingue, ma anche a sviluppare la piena consapevolezza delle tradizioni linguistiche e culturali attraverso il mondo e a stimolare la solidarietà, fondata sulla comprensione, la tolleranza ed il dialogo”.

Sono numerosi i Comuni nell’Isola impegnati nella tutela del sardo con iniziative che comprendono anche corsi di approfondimento sull’origine e sulle evoluzioni del linguaggio neolatino.

(Unioneonline/s.s.)

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