L’anima di una comunità. Le vite del pastore, dell’edicolante, del meccanico, del barista, dell’artigiano, del medico. Di chi vive gli attimi fuggenti della vita di un Paese che vuole contrastare lo spopolamento, diaspora che sottrae preziose energie. Le istantanee che arricchiscono la mostra fotografica di Gigi Murru “Gente di Suni” dal 19 agosto nel paese della Planargia: dieci stampe di grande formato (70 per 100 cm) in tre distinti spazi pubblici (piazza del Mercato, Centro sociale e biblioteca - ludoteca comunale) e altre ventitré di dimensioni normali allestite al primo piano della ludoteca di via Sindia. 

Un modo per mostrare il cuore segreto: identità, mestieri, esperienze, storie. L'occasione per dialogare con il modo esterno attraverso l’arte fotografica che è fonte di conoscenza e racconta aspetti nascosti.

"Fotografare una comunità – sostiene Gigi Murru - è sempre un processo che mira a semplificarne la complessità attraverso i ritratti di alcuni dei propri componenti, persone che si rendono disponibili a essere rappresentanti visivi dei propri compaesani, prestando la propria figura, aprendo le porte delle proprie botteghe e dei propri laboratori, mostrandoci le bellezze e le ricchezze del territorio sunese, dall’archeologia ai murales, dall’architettura alle campagne”. L’istante che diventa narrazione e futuro. ‘Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento’, secondo Henri Cartier Bresson. Il senso del racconto fotografico proposto a Suni. “L’allestimento esprime pienamente un atto di vera coesione sociale. Anche la scelta degli spazi in cui gli scatti trovano permanente dimora non sono casuali ma luoghi propri dell’aggregazione, dell’interazione e della relazione”, chiarisce il sindaco Massimo Falchi. Un percorso per rafforzare la trama dei rapporti all’interno della comunità e per acquistare maggiore consapevolezza nel rapporto con gli altri mondi. Una mostra per conoscere Suni e l’anima vera dei suoi abitanti.

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