“In Italia il turismo sta tornando ai livelli pre Covid. Nel Paese arrivavano più di cinquanta milioni di viaggiatori ogni anno da tutte le parti del mondo. Questo numero crescerà ancora”.

L’ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini a Monserrato (Cagliari), intervenendo a una delle manifestazioni organizzate per i 160 anni dell’Istituto Pietro Martini, uno dei più antichi della Sardegna.

“Noi dobbiamo fare in modo che questi grandi flussi non si fermino solo a Venezia, Firenze e Roma – ha aggiunto – ma vadano a interessare tutte le bellezze che ci sono in Italia”.

In questa direzione va interpretato lo stanziamento dei fondi del Pnrr sui borghi. “Abbiamo messo un miliardo di euro per rivalutare i borghi e 600 milioni per recuperare l’edilizia rurale: i borghi sono una particolarità italiana di una bellezza unica, spesso disabitati. Parliamo di migliaia di attrattori turistici che possono promuovere una crescita sostenibile e intelligente e creare posti di lavoro”. 

Secondo il ministro, il turismo del futuro è “esperenziale”. Anche in Sardegna è pieno di borghi, “luoghi di una bellezza straordinaria non valorizzati”. Nell’Isola, ha spiegato, “stiamo facendo un intervento molto importante sui Giganti di Mont’e Prama. Se fossimo in Arizona ci sarebbero già dieci o quindici milioni di visitatori annui, noi dobbiamo riuscire ad arrivare a questi numeri e capire che la Sardegna ha grandi opportunità oltre al mare. Penso all’archeologia, l’enogastronomia, le ferrovie storiche, i cammini”. 

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