Fino a dove può arrivare l’amore?
Nell’ultimo romanzo di Liz Moore il sorprendente rapporto tra esseri umani e macchine
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Viviamo in un mondo sempre più tecnologico, in cui entriamo a contatto con macchine ogni giorno più sofisticate. Oramai siamo abituati a “dialogare” con smartphone e computer con una naturalezza e disinvoltura che un tempo riservavamo solo ai nostri simili. Viene da chiedersi fino a dove si spingerà il rapporto tra esseri umani e mezzi tecnologici. Soprattutto: cosa succederà nel momento in cui la cosiddetta intelligenza artificiale diventerà così sofisticata da rapportarsi alla pari con l’intelligenza umana?
Liz Moore ci offre alcune risposte sorprendenti a queste domande nel suo ultimo romanzo, “Il mondo invisibile” (NNeditore, 2021, pp. 432, anche e-book), libro che viene presentato il 17 settembre a Cagliari nel corso del Marina Cafè Noir e il giorno successivo ad Alghero alla Libreria Cyrano. Si tratta di due occasioni per incontrare direttamente questa giovane scrittrice americana che in questo romanzo - come nel precedente “I cieli di Philadelphia” (NNeditore, 2020) - dimostra di padroneggiare una scrittura elegante e di saper costruire trame appassionanti anche trattando temi complessi come possono essere quelli legati all’informatica e alla tecnologia più avveniristica.
Nel romanzo, infatti, ci si lascia coinvolgere con naturalezza inattesa nella vicenda di Ada Sibelius, dodicenne che non ha mai conosciuto la madre e vive col padre David, genio dei computer, nella Boston degli anni Ottanta del Novecento. David sta mettendo a punto uno dei primi prototipi di intelligenza artificiale, Elixir, un programma pensato per replicare il linguaggio umano. Per Ada il padre è tutto e la sua infanzia e prima giovinezza trascorre in un laboratorio informatico, tra formule e codici. Le cose cambiano improvvisamente quando la mente di David comincia a vacillare, a perdersi nei meandri di calcoli così complessi da sfiorare l’impossibile. A questo punto la ragazza viene affidata a una collega del padre, madre di tre figli. Si ritrova quindi a contatto con una realtà fatta di relazioni umane, non tutte semplici e piacevoli, a cui non è abituata. Ada cercherà a questo punto di adattarsi alla nuova vita rimanendo però fedele a quel padre eccentrico e sfuggente che è stata per lei il centro della vita per lungo tempo. E quando David scomparirà misteriosamente la ragazza comincerà a intessere un rapporto sempre più stretto con l’intelligenza artificiale creata dal genitore, una intelligenza che anno dopo anno si rivelerà capace di divenire autonomamente sempre più complessa e sofisticata.
Il rapporto con il mondo delle macchine diventerà per Ada l’unico modo possibile per capire chi fosse veramente il padre e quali verità le sono state nascoste su lei stessa e le sue origini. Diventerà l’occasione per lei - e anche per il lettore disposto ad “accompagnarla” nel suo viaggio – per comprendere l’infinito potere dell’amore, un sentimento così forte che forse non può essere esclusivo solo degli esseri viventi, ma è capace di travalicare i confini esistenti tra uomini e macchine.