Sono passati 25 anni dalle stragi di Capaci e via d’Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati del pool antimafia che portò al maxiprocesso di Palermo, e due uomini che sposarono la verità e la giustizia e amarono a tal punto il proprio Paese da scegliere, in favore di esso, il sacrificio personale.

Con loro morirono anche la moglie di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, e otto uomini delle rispettive scorte, fra cui la giovane poliziotta di Sestu Emanuela Loi.

L’Italia, con la ricorrenza della strage di Capaci unita, così come lo è nella memoria storica, a quella di via d’Amelio, ne celebra in questi giorni il ricordo, con una serie di iniziative nell’intero Paese.

PIETRO GRASSO - A partire dal nuovo libro del presidente del Senato Pietro Grasso, magistrato per 43 anni nonché memoria storica del maxiprocesso, dal titolo "Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di Mafia", presentato ieri al Salone del Libro di Torino.

Un volume, come specificato dallo stesso presidente al termine della presentazione, scritto anzitutto per i più giovani, con il desiderio di trasmettere una testimonianza "degli ideali, dei valori, raccontando le persone che li hanno interpretati, che hanno combattuto per affermarli e che sono in grado oggi, con il loro esempio, di smascherare l’indifferenza e di superare coloro che non vogliono capire e non vogliono sapere".

Il maxiprocesso di Palermo
Il maxiprocesso di Palermo
Il maxiprocesso di Palermo

LO SPECIALE RAI - Culmine delle celebrazioni, nella giornata di martedì 23, giorno della strage di Capaci, con il grande speciale della Rai che, in una diretta di tre ore da Palermo senza interruzioni pubblicitarie, farà rivivere quei tragici momenti.

IL CONCERTO - Sempre il 23 maggio, i 104 bambini dell'Orchestra "Falcone e Borsellino" di Catania si esibiranno a Palermo in tre concerti-testimonianza per "ricordare che, ancora oggi, si attende la verità sulle stragi". I piccoli saranno accompagnati da Maristella Patuzzi e diretti dal maestro venezuelano del Sistema Abreu Semaias Botello, nell'Istituto comprensivo statale "Falcone" dello Zen, nel luogo del fallito attentato all'Addaura del 19 giugno del 1989 e nella Cappella Palatina, a Palazzo dei Normanni.

La strage di Capaci del 23 maggio 1992
La strage di Capaci del 23 maggio 1992
La strage di Capaci del 23 maggio 1992

IL LIBRO - Fra i libri commemorativi anche il saggio "L'assedio", del giornalista Giovanni Bianconi, riflessione sugli ultimi, difficili anni di vita di Falcone, fra nemici e rivalità.

LA STORIA - Nati entrambi a Palermo, rispettivamente nel 1939 e nel 1940, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si dice che, ancora adolescenti, giocassero a pallone nei quartieri popolari del capoluogo siciliano e che fra i loro compagni ci fossero probabilmente anche alcuni ragazzi che in futuro dovevano diventare uomini di "Cosa Nostra".

È del 1980 la creazione del pool antimafia, che aprirà per "Cosa Nostra" una stagione di sconfitte, di maxiprocessi e, soprattutto, di dure condanne. Il maxiprocesso di Palermo, aperto il 10 febbraio 1986 e chiuso il 30 gennaio 1992 con il terzo grado di giudizio della Corte di Cassazione, vide 475 persone sul banco degli imputati, cui seguirono, in primo grado, 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione, condanne quasi poi interamente confermate dalla Cassazione. Una sentenza cui non hanno assistito né Falcone né Borsellino, il primo barbaramente ucciso insieme alla moglie e tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, il 23 maggio del 1992 a Capaci, sull’autostrada A29 in direzione Palermo; il secondo trucidato insieme a cinque uomini della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, per la deflagrazione di una bomba collocata in una Fiat 126 posta in via d’Amelio sotto l'abitazione della madre.

La strage di via d'Amelio del 19 luglio 1992
La strage di via d'Amelio del 19 luglio 1992
La strage di via d'Amelio del 19 luglio 1992
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