Negli ultimi mesi si parla insistentemente della necessità di far presto per salvare la Terra dagli effetti del cambiamento climatico in atto. Nonostante l’enfasi dell’ultimo periodo non si tratta di un problema di oggi. Già nel 2015 l’Onu ha dato il via a un grande progetto per migliorare la vita del nostro pianeta e dei suoi abitanti.

Dopo aver discusso a lungo in quali campi fosse più urgente e necessario intervenire, sono stati individuati 17 obiettivi globali, universali e quindi validi per tutti. Spaziano in molti settori: riguardano l’economia, l’ambiente, i rapporti sociali e di collaborazione tra gli Stati. Mirano a migliorare a livello globale l’istruzione, la salute, ma anche a creare città più sostenibili, preservare gli habitat naturali e i mari, così come a ridurre discriminazioni e disuguaglianze.

Il piano complessivo è stato chiamato "Agenda 2030”. Già il nome aiuta a capire quanto sia importante agire subito se devono essere raggiunti significativi risultati su tutte le questioni proposte e in tutte le parti del mondo. Il 2030 è, infatti, oramai dietro l’angolo. Punto di forza dell’Agenda è che i progressi devono essere ottenuti per ogni individuo e per l’intera umanità, con particolare attenzione per i più deboli. Insomma, nessuno deve essere lasciato indietro in questo cammino e tutti, di conseguenza, devono fare la propria parte, anche se non è sempre facile capire cosa fare concretamente.

In aiuto arriva un libro pensato proprio per aiutare i più piccoli a scoprire l’Agenda 2030 e diventare cittadini consapevoli e attivi. Si tratta di “Possiamo cambiare il mondo” (Mondadori, 2021, pp. 224, anche e-book) di Rossella Köhler, geografa e autrice di manuali per la scuola. Il volume, arricchito dalle illustrazioni di Ilaria Zanellato, si presenta come una guida semplice e chiara che, grazie ad approfondimenti divulgativi e focus su storie vere, ci racconta cosa possiamo fare per aiutare il nostro Pianeta.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

A Rossella Köhler chiediamo quali sono gli “ingredienti” principali di cui si è servita per il suo libro.

“In questo momento storico l’Agenda 2030 tocca tutti gli argomenti nodali, socioeconomici e ambientali, che dobbiamo affrontare per il futuro del pianeta.
Volevo perciò spiegare gli obiettivi di sviluppo sostenibile con un linguaggio accessibile, che non si trova nei documenti ufficiali. Volevo anche raccontare progetti che hanno inciso sulla realtà, magari con protagonisti dei bambini, per mostrare che qualcosa si può fare, lasciando spazio alla speranza e all’ottimismo, che molto spesso abbandonano noi adulti. Ma non possiamo e non dobbiamo spegnerli nelle giovani generazioni”.
Il libro si apre con la frase "nessuno escluso"...come la devono intendere i bambini?

“C’è una doppia accezione di questa affermazione: da un lato tutti devono beneficiare dei progressi, dall’altro tutti sono responsabili, quindi ogni individuo, qualsiasi età abbia. Questa frase, inoltre, racchiude un bel messaggio di inclusione (scusate il gioco di parole) perché fa superare la visione del ‘poverini loro…’  e conduce alla fase dei diritti per tutti”.

Un'altra immagine dal libro (foto concessa -\u00A0crediti: © 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano)
Un'altra immagine dal libro (foto concessa -\u00A0crediti: © 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano)
Un'altra immagine dal libro (foto concessa - crediti: © 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano)

A suo parere i più giovani sono ricettivi di fronte a questi temi legati al progresso e alla salvaguardia del Pianeta?

“Mi aspettavo certo un loro coinvolgimento su questi temi, ma devo dire che negli incontri che ho fatto con le classi in questi mesi mi hanno ancora più stupito l’attenzione e anche le nuove idee concrete per risolvere i problemi”. 

Ci racconti…

“Una delle sezioni che piace di più nel libro è certamente il ‘Che cosa posso fare io’. Questa sezione li sollecita a un’operatività che, superando l’approccio teorico, per loro è assolutamente necessaria. D’altra parte, credo che spesso siano i ragazzi e le ragazze a educare le famiglie ai comportamenti virtuosi e sostenibili, più che il contrario”.

 

© Riproduzione riservata