“Con lui se ne va uno degli uomini di cui l’Italia avrebbe più disperatamente bisogno”, scrive Alessandro Galante Garrone nel commiato a Emilio Lussu, il 5 marzo del 1975. Parole valide ancora oggi a 47 anni dalla morte del Cavaliere dei Rossomori. La sua vita è un patrimonio esemplare di idee e valori utilissimi in un presente molto tormentato in cui la guerra, che Lussu ha conosciuto bene sul Carso e sull’altopiano di Asiago, continua a essere una tragica opzione a cui molti Stati, per vari motivi, non rinunciano. La sua straordinaria attualità nelle parole della compagna Joyce che utilizza il linguaggio della poesia: “Forse / se usassi bene gli occhi / sotto le palpebre chiuse ti vedrei arrivare da dietro gli archi e i sempreverdi con un sorriso affettuoso e divertito per lo scherzo che hai fatto di non mandarmi notizie / oppure prendo in mano un tuo libro e lo do a un giovinetto affinché tu gli parli con le parole giuste e attendo io la risposta / o anche ripeto qualche cosa che hai detto prima di partire e cade tanto a proposito da sembrare inventata in quel momento stesso / non c' è niente di buio e di definitivo in questo tuo essere assente / e il mio non è un aspettare ma nemmeno una perdita o una voragine in cui non sei più. Perché sei, / sei dentro tante cose parole immagini idee sentimenti aspirazioni stimoli movimenti presenti”.

Due libri per rileggere Lussu

È possibile ritrovare il mondo lussiano anche in due nuove iniziative editoriali che contribuiscono a fare ulteriore luce sull’hombre vertical, punto di riferimento dell’antifascismo. Grazie agli slanci dell’associazione culturale “L’Alambicco” sono stati pubblicati, in due preziosi volumi, gli atti dei seminari internazionali ospitati a Cagliari e Armungia tra il 2018 e il 2021 nell’ambito del “Premio Lussu”, che aiutano a riscoprire molti aspetti della sua biografia. Ecco in libreria “Per rileggere Emilio Lussu” e “Lussu civilis homo” (Libreria Ticinum editore). Gli interventi tratteggiano in modo chiaro l’ampiezza e il significato dell’esperienza di Lussu, tra pensiero e azione (ufficiale della Sassari, leader del sardismo e antifascista, scrittore, deputato all’Assemblea Costituente e ministro), e la sua importanza nelle culture di tanti altri Paesi.

La copertina di "Un bombardamento notturno"
La copertina di "Un bombardamento notturno"
La copertina di "Un bombardamento notturno"

Il racconto ritrovato

 Tra le tante tracce che riportano all’essenza della lezione “lussiana” meritano di essere segnalati gli interventi di Cristina Lavinio e Giuseppe Caboni su un racconto, senza data, poco conosciuto, lasciato ai posteri dall’autore di “Marcia su Roma e dintorni”. Si tratta dell’opera “Un bombardamento notturno” “che molto probabilmente risale – precisa Lavinio – al periodo, durato tre lunghi anni (fino alla metà del 1937), in cui Lussu era in pausa dall’attività politica per ragioni di salute e riprendeva a narrare, continuando ad andare a ritroso nel tempo personale, ma anche collettivo”. Sui contenuti Cristina Lavinio spiega che “si ritrova il Lussu scrittore che sa insinuare il comico ai limiti del non-sense anche nelle situazioni più drammatiche”. Giuseppe Caboni aggiunge che “dal racconto, che parrebbe dello stesso periodo di “Un anno sull’Altipiano, emerge una visione della guerra nei momenti di sosta, diversi dai combattimenti, dagli assalti, e dall’orrore delle morti ingiustificate e irrazionali, ma anche degli episodi dei contrasti tra truppe e generali sul piano della disciplina di guerra”. Ancora una volta sono bene in risalto le qualità letterarie. “Un bombardamento notturno – afferma Caboni – è un racconto leggero, in cui l’ironia e l’umorismo dell’autore sono fondamentali. Richiamo la conclusione della breve vicenda. L’accalcarsi notturno degli ufficiali nel sotterraneo dell’albergo in cui erano ospitati, a Treviso: alcuni scalzi, vestiti sommariamente o addirittura con un tirabaffi”. È corretta a proposito della vena ironica di Lussu, secondo lo stesso Caboni, la definizione di “umorismo morale, e anche di ironia amara, sardonica per alcuni. Un’ironia che evidenzia i limiti, le contraddizioni degli ambiziosi, degli opportunisti, dei prepotenti”. Un bombardamento notturno, pubblicato nel 2019 per le edizioni “Henry Beyle”, era tra le carte di Emilio Lussu, già custodite dall’Istituto per la storia dell’Autonomia e della Resistenza e ora conservate nel museo di Armungia, luogo “lussiano” per eccellenza in cui è possibile conoscere o riscoprire le idee di un uomo di cui l’Italia e l’Europa, in un momento in cui affiorano in maniera prepotente nuove terribili pulsioni belliche, avrebbero disperatamente bisogno.

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